Il premier britannico Boris Johnson ha annunciato stasera in un discorso televisivo al Paese un terzo lockdown nazionale esteso a tutta l’Inghilterra per far fronte alla nuova impennata esponenziale di casi di Covid registrata in tutto il Regno e alimentata dalle nuove varianti di coronavirus. Johnson ha definito “allarmante” la cosiddetta variante inglese, piu’ contagiosa “dal 50% al 70%” del precedente ceppo e ha parlato di un aumento dei ricoveri in ospedale del 40% maggiore rispetto alla prima ondata di aprile.
Johnson ha sostenuto che “bisogna agire adesso” per evitare che gli ospedali soccombano al “sovraffollamento”, evidenziando che nei soli reparti dell’Inghilterra sono stati ricoverate altre 27.000 persone nell’ultima settimana, il 40% piu’ di aprile. Il premier Tory ha parlato delle nuove varianti di Covid come una realta’ “frustrante e allarmante”, mentre ha invitato il Paese all’unita’ e ha sottolineato di aver condiviso la strategia di una stretta con i governi locali delle nazioni minori del Regno – Scozia, Galles e Irlanda del Nord – nell’ambito di misure restrittive analoghe.
Ha aggiunto che rispetto alla primavera, ci sono in positivo i progressi della scienza sul fronte dei vaccini e ha dato alcune indicazioni sull’accelerazione della campagna di vaccinazioni del Regno: evocando l’obiettivo – “se tutto andra’ secondo i piani” – di concludere la somministrazioni dei vaccini “entro meta’ febbraio” di tutte e quattro le categorie prioritarie di persone piu’ vulnerabili. A iniziare dagli ospiti e dal personale delle case di riposo. “Siamo alla fase finale della battaglia” contro la pandemia, ha proseguito, evocando passi in avanti “a ogni dose che viene iniettata nelle nostre braccia”.
Ma proprio per questo, per evitare di essere travolti prima che i vaccini facciano effetto sulla copertura immunitaria generalita’ della popolazione, occorre affrontare con restrizioni piu’ severe l’attuale “momento cruciale”, ha insistito. Per ora, quindi, ha ammonito, il governo “da’ istruzione” alla popolazione di “restare in casa, salvo per limitate ragioni permesse dalla legge come fare shopping essenziale, andare a lavorare per coloro che non possono assolutamente lavorare da casa, fare esercizio fisico, cercare assistenza medica o sottoporsi a test sul Covid, fuggire da abusi domestici”. Il voto del Parlamento britannico sul nuovo lockdown generale nazionale in Inghilterra e’ previsto per mercoledi’ 6 gennaio.
La Gran Bretagna, travolta dalla variante del virus, ha adottato il livello massimo di allerta, un sostanziale lockdown, e chiudera’ da domani le scuole fino a meta’ febbraio, come ha annunciato in serata il premier Boris Johnson.
Sulla chiusura delle scuole da domani, Johnson si e’ difeso dal sospetto di aver agito in ritardo insistendo che l’ambiente scolastico in se’ non e’ particolarmente pericoloso e che nelle aule i rischi sono “bassi” per i ragazzi secondo gli esperti. E ha sostenuto di aver cercato di evitare una nuova chiusura generalizzata a beneficio degli studenti e delle loro famiglia. Tuttavia, data la diffusione esponenziale del nuovo ceppo di Covid, ha spiegato che anche rischi limitati vanno esclusi e che gli spostamenti vanno ora ridotti.
Di qui la necessita’ di “passare da domani alla didattica da remoto”, con la sola eccezione dei bambini piu’ vulnerabili e dei figli dei lavoratori dei servizi medici o d’emergenza per i quali – come in primavera – le aule resteranno aperte. Il premier Tory ha poi spiegato che il ritorno a scuola della generalita’ degli alunni potra’ avvenire dopo la tradizionale “pausa di febbraio”, a patto che la pandemia torni sotto controllo. Ha anche annunciato un cambiamento per molti del tradizionale sistema degli esami estivi, che saranno sostituiti da procedure “eque” ad hoc la cui definizione ha affidato al ministro dell’Istruzione, Gavin Williamson. Ha quindi riconosciuto i gravi “disagi” che la chiusura delle scuole comportera’ per molti genitori, giustificando comunque il provvedimento draconiano come una precauzione indispensabile. Mentre ha assicurato che saranno garantite le consegne dei pasti gratuiti agli studenti delle famiglie bisognose anche a scuole chiuse e la distribuzione di ulteriori attrezzature tecnico-digitali necessarie alla didattica a distanza.
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