“In questi giorni si è consumata una crisi incomprensibile e inopportuna. Quello che è certo è che stiamo assistendo ad una crisi della politica, che si è polarizzata e che nella propria missione non ha al centro il lavoro e la solidarietà”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, aprendo la prima assemblea regionale del 2021 della Confederazione, convocata per fare il punto sulla situazione politica e sociale.
“Se aggiungiamo a questo che il confronto con il governo non è mai decollato e soprattutto, nella definizione del Piano Nazionale di ripresa e resilienza da 310 miliardi. La nostra discussione, a partire dal quadro delle crisi che ci sono in Campania e a Napoli, deve contribuire a favorire e a far ripartire questo dialogo e se è questo il governo, indebolito, ma nel pieno della propria operatività, va avviato da subito”.
“Cgil, Cisl e Uil non sono state coinvolte. Nonostante ciò, abbiamo lavorato alle nostre proposte. Siamo preoccupati allorquando facciamo prevalere l’economia sulle scelte politiche e per un paese come il nostro se non si rafforza una rete di solidarietà democratica e antifascista potremo avere – secondo Ricci – risvolti di ulteriore disgregazione sociale.”
“I fondi che riceverà il nostro Paese – ha aggiunto – rappresentano una grande opportunità e la loro entità ci deve far comprendere l’importanza delle scelte che ci troveremo a dover fare. La nostra organizzazione deve misurarsi con una azione che metta il lavoro al primo posto. E’ una sfida difficile, che deve vedere coinvolta la nostra base. Un problema da affrontare sulla gestione delle risorse è che non riusciamo a capire quale sia la vera governance delle stesse e quale possa essere il coinvolgimento istituzionale dei territori. Le Regioni, in questa fase della gestione dell’emergenza Covid, rispetto al Governo centrale proseguono la politica di poco omogeneità con i provvedimenti centrali: sulla scuola, sulla sanità, sui distanziamenti. Inoltre, se non ci sarà confronto con le parti sociali ci sarà solo confusione sulle priorità da seguire”.
“Il tema del lavoro, quindi – ha concluso Ricci – resta centrale, e deve essere il cuore della nostra azione sindacale, accompagnato da un nuovo modello economico di sviluppo che parta da una riforma strutturale del mercato del lavoro, che garantisca protezioni di carattere universale e dalla riqualificazione del lavoro pubblico. Il prossimo 31 marzo ci potranno essere 600mila potenziali licenziamenti con la Campania che potrà pagare il conto più salato. E’ necessaria una proroga del blocco dei licenziamenti e una riforma degli ammortizzatori sociali con carattere di universalità”.
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