“Capone”, il CD d’esordio del 1993 ripubblicato sui canali digitali. Indubbiamente la notizia della ripubblicazione di un disco di 27 anni fa ha un certo fascino vintage, ma la scommessa è scoprire se il suo contenuto è ancora attuale.
[Comunicato stampa]
Maurizio Capone, conosciuto come il fondatore e leader di Capone & BungtBangt, la prima band in Italia a suonare strumenti realizzati con materiali riciclati; inizia la sua carriera musicale sin dagli anni ottanta come componente dei 666 storica formazione della Vesuwave e prodotta da Pino Daniele.
Nel 1993 con l’album “Capone” comincia la sua carriera da solista che lo porterà ad essere uno tra i musicisti più originali del panorama italiano, un creativo che produce musica in modo innovativo e scrive testi che toccano temi scottanti che a volte anticipano il sentire comune stimolando ancora oggi le nuove generazioni ad aprire la mente.
La critica ha definito Maurizio Capone un artista “avanti”, e forse proprio per questo vale la pena riascoltare oggi questo disco.
L’album fu prodotto artisticamente da Capone e Joe Amoruso (storico tastierista di Pino Daniele) che ha lasciato la sua firma indelebile nell’assolo di piano nel brano Sera (traccia n° 6) arricchito anche dalla chitarra classica di Marco Gesualdi.
Nell’album ci sono canzoni che le generazioni degli anni ’90 hanno ascoltato ed apprezzato come la open track “Fratello mi sarà”, scelto come primo singolo è entrato nelle maggiori programmazioni radiofoniche nell’estate del 1993. Del brano fu girato anche un video per la regia del pioniere delle videoproduzioni napoletane Tony Ponticiello, oggi rimasterizzato e messo on line in contemporanea con l’uscita dell’album sulla pagina ufficiale YouTube di Capone & BungtBangt.
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Il secondo brano è ‘O Boss, uno dei cavalli di battaglia di Capone, che tra i musicisti ospita Paolo Polcari degli AlmaMegretta alle tastiere. Si tratta di una canzone anti camorra scritta in tempi nei quali questo tema era ancora poco sentito ma che Capone, oggi socio onorario di “Musica contro le mafie” di Libera di Don Ciotti, aveva dimostrato di avere a cuore già nel 1984 scrivendo, con i 666, “Troppo in fondo” un brano dedicato a Giancarlo Siani e riconosciuto più avanti come il primo brano anti camorra mai scritto da artisti napoletani.
La traccia numero cinque “’O sang è sang” è un vero e proprio grido di dolore per l’abuso di armi e violenza tra le giovani gang, una evidente anticipazione dei temi trattati vent’anni dopo da Gomorra. Anche questo brano entrò in rotazione radio in programmi storici come Planet Rock e Stereo Rai.
Ascolta l’album: https://www.youtube.com/watch?v=p0zzKWwrP6I&feature=youtu.be
Capone è stato uno degli artisti che negli anni ’90 ha aperto la strada alle contaminazioni, l’dea di invitare Mamour Sillah, un giovane migrante africano come ospite in Devi Andare (traccia n° 8) fu per Maurizio una esigenza artistica e politica. Il brano parla della condizione di rifiuto che vivono i migranti quando raggiungono i paesi ricchi in cerca di una vita migliore. Un tema che si è acuito in modo esponenziale negli ultimi anni e che è rimasto centrale nelle canzoni di Capone. Sul CD campeggia la scritta “No al razzismo” frase che resta attuale e che purtroppo ha bisogno tuttora di essere sottolineata. Non è un caso che l’ultimo disco del 2016 di Capone & BungtBangt si chiami Mozzarella Nigga, la parola con cui i nostri emigranti venivano offesi dagli americani negli anni ’50, un modo per ricordare agli italiani del loro passato da migranti.
Il disco si chiude con “’A rumba de scugnizze” di Raffaele Viviani, un omaggio al più africano e metropolitano tra i grandi compositori napoletani. Si tratta di una rilettura contaminata comprende anche un duetto vocale con Massimo Curcio cantante dei 666 che nel disco suona gran parte delle chitarre e ne cura il missaggio. Nel brano si incrociano linguaggi black american, ritmi africani e sangue napoletano. Una caratteristica musicale che sarà una traccia sempre percepibile nelle future composizioni di Maurizio Capone.
Tra i musicisti, oltre a quelli già citati, spiccano nomi che al tempo erano molto giovani ma che in seguito hanno costruito valide carriere personali: Riccardo Veno al Sax; Alessandro Paradiso aka Mr. Paradais alla batteria ed oggi veterano “bassista” di Capone & BungtBangt; Luca Esposito attualmente batterista degli Audio 2; Luciano Maglioccola degli Showman alla fisarmonica; Piero De Asmundis alle tastiere; Gabriella Rinaldi voce dei Zooming on the Zoo e collaboratrice per Planet Funk e Panoramics.
“Capone” è pubblicazione che riporta alla luce un disco che ha dato origine al percorso di un artista che oltre ad aver raggiunto importanti risultati dal punto di vista artistico ha anche saputo restituire alla sua Napoli ed in giro per il mondo il dono ricevuto, non solo con i suoi undici dischi, ma anche mettendo a disposizione dei ragazzi delle zone più disagiate un modo ecologico e sostenibile di far musica attraverso laboratori e workshop sugli strumenti fatti con materiali riciclati.
Articolo pubblicato il giorno 4 Gennaio 2021 - 10:39 / di Cronache della Campania