Camorra, ucciso per aver trattenuto i soldi dei Casalesi: 4 arresti.
Tratteneva per se’ gran parte dei proventi delle estorsioni e per questo il clan dei Casalesi decise di ucciderlo. Quattro esponenti di spicco della cosca sono stati raggiunti da una misura di custodia cautelare in carcere per associazione a delinquere di stampo mafioso e l’omicidio di Crescenzo Laiso, avvenuto nel 2010. Si tratta di Mario Iavarazzo, Mirko Ponticelli, gia’ detenuto per altri motivi nel carcere di Saluzzo, Nicola Della Corte, gia’ detenuto nel carcere di Sulmona, e Bartolomeo Cacciapuoti. Laiso fu ucciso a Villa di Briano mentre era alla guida della sua auto. Cerco’ di sfuggire ai killer che erano in sella a una motocicletta, abbandonando la vettura e scappando a piedi, ma fu raggiunto da una raffica di proiettili che non gli lascio’ scampo.
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Dall’esame autoptico emerse che era stato raggiunto da ben 13 colpi di arma da fuoco. Secondo i collaboratori di giustizia e i riscontri investigativi dei carabinieri, a ordinare l’omicidio fu Nicola Schiavone, figlio del boss Francesco detto Sandokan. Laiso fu ucciso perche’ aveva commesso errori nella gestione dei proventi delle estorsioni, incassando buona parte del denaro, senza versarlo nella cassa comune dei Casalesi. Dall’indagine della Dda avviata nel 2016 e’ emerso che Iavarazzo, Della Corte e Cacciapuoti avevano fornito supporto logistico al commando e partecipato attivamente alle ricerche della vittima, segnalandone gli spostamenti ai sicari, ovvero Mirko Ponticelli, che era alla guida della motocicletta, e Francesco Barbato, ora collaboratore di giustizia, individuato come l’autore materiale dell’omicidio.
Articolo pubblicato il giorno 23 Gennaio 2021 - 11:44