Il sindaco di Casal Velino, Silvia Pisapia, e’ destinatario di una misura applicativa del divieto di dimora nel comune che lui amministrato. E’ accusato di corruzione.
Il provvedimento emesso dal gip di Vallo della Lucania arriva dopo una indagine dei carabinieri che ha appurato che andando al di la’ dei compiti connessi alla sua carica, Pisapia si sia occupata di provvedimenti non di sua competenza in modo da gestirli a proprio piacimento. Nel piccolo comune cilentano del Salernitano, c’era una “macchina burocratica malsana guidata e strumentalizzata con astuzia”, per il procuratore di Vallo della Lucania, Antonio Riccio, gestita dal sindaco attraverso collaboratori e titolari di cooperative che si erano aggiudicate appalti pubblici.
L’inchiesta e’ partita da alcune segnalazioni per presunta illegittimita’ nella procedura amministrativa per la realizzazione del Pip di Vallo scalo. Tra i reati contestati, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, abuso d’ufficio e falsita’ ideologica, reati tutti finalizzati ad acquisire in modo diretto e indiretto il controllo delle concessioni, delle autorizzazioni, degli appalti e dei pubblici servizi e quindi la realizzazione di profitti attraverso una “sistematica illegittima attribuzione degli appalti” a imprenditori ‘amici’ in cambio di un consolidamento del suo potere politico, anche con l’assegnazione di posti di lavoro a clientes.
Una “logica di reciproca e mutua assistenza” tra primo cittadino e i i suoi ‘amici’ che ha fatto si’ che servizi comunali come quelli inerenti la portualita’, la manutenzione, la raccolta dei rifiuti e la refezione scolastica fossero tutti in mano al sindaco cosi’ come i permessi a costruire in zone particolarmente appetibili dal punto di vista edilizio.
Articolo pubblicato il giorno 30 Gennaio 2021 - 15:31