Dal sito teatrotrianon.org, nella sezione “web tv”, i navigatori della rete potranno così assistere al musical originale che costituirà il principale titolo di repertorio del teatro della Canzone napoletana.
Con il ricco cast di attori, cantanti, danzatori e musicisti della compagnia Stabile della Canzone napoletana – «la spina dorsale portante del teatro», come la definisce il direttore artistico Marisa Laurito –, Adagio Napoletano è un viaggio nelle melodie partenopee del Novecento, un susseguirsi di quadri singoli e indipendenti che spaziano tra varie stagioni ed emozioni in uno scenario altamente evocativo delle atmosfere, dei luoghi e delle immagini che costituiscono la componente estetica della Città.
«In questo spettacolo – racconta l’autore, scenografo e regista Bruno Garofalo – non c’è un filo conduttore o delle sequenze temporali: gli interpreti e i personaggi in costume novecentesco rievocano alcuni riferimenti canonici delle nostre infinite “collezioni” di melodie, alcune immortalate nel Novecento, altre recuperate e inedite in questo contesto, ma che rappresentino sempre una sostanziale importanza per il nostro discorso che spazia dal recupero filologico allo spettacolo puro».
In scena, con la direzione musicale di Pino Perris, che ha anche curato le rielaborazioni delle canzoni, Lello Giulivo, Susy Sebastiano, Francesco Malapena e la partecipazione di Gigio Morra. Con loro Laura Lazzari, Matteo Mauriello, Salvatore Meola, Gennaro Monti, Nadia Pepe, Fernanda Pinto.
I costumi dell’allestimento sono di Mariagrazia Nicotra, gli arrangiamenti sono firmati da Tonino Esposito, i movimenti coreografici sono curati da Enzo Castaldo e le immagini videoscenografiche sono di Claudio Garofalo. Il coordinamento generale della produzione è di Giovanni Pinto, la regia televisiva di Maurizio Palumbo.
Lo spettacolo è prodotto dal Trianon Viviani e si avvale del sostegno del Programma operativo complementare della Regione Campania (Poc 2014-2020) e del patrocinio di Rai Campania.
Per Marisa Laurito «anche con questa anteprima assoluta il teatro non si ferma, neanche la pandemia può fermarlo, perché la cultura è un servizio pubblico per i cittadini e per il lavoro di artisti e tecnici. Lo streaming non sostituisce né potrà mai sostituire la bellezza dello spettacolo dal vivo, così come il disco, il dvd e il catalogo d’arte non hanno soppiantato la rappresentazione dal vivo di uno spettacolo o la visione di un’opera d’arte da vicino: è un’altra forma di fruizione dalle grandi potenzialità che andranno sviluppate oltre l’emergenza sanitaria».
Nota di Bruno Garofalo
Adagio Napoletano: mai titolo fu così appropriato, evoca una definizione dell’andamento di esecuzione in un brano di musica classica, ma potremmo anche definirlo un “Preludio napoletano”, perché, dopo aver attraversato un momento tanto drammatico per l’umanità intera, per il nostro paese e per il nostro mondo dello Spettacolo, era un dovere sentito da noi tutti, recuperare quanto di prezioso ha costituito l’anima e il nerbo dell’Arte musicale napoletana. L’attuale compagnia di artisti che costituisce la struttura portante di un grande spettacolo ormai noto e apprezzato nel mondo, Novecento napoletano, monumento antologico dedicato alla Canzone classica partenopea, ha voluto riaprire le porte di un teatro prestigioso e d’altronde già dedicato alla musica napoletana e campana, il Trianon Viviani, con un’anteprima in punta di piedi, come è giusto quando si riprende un cammino dopo tante, faticose vicissitudini.
Adagio ci prenderà per mano, evocherà brani e fasti d’altri tempi, ma senza presunzione, rifacendosi alla vivace esperienza vissuta e parte integrante del progetto Stabile della Canzone napoletana; ma con la grazia e la leggerezza necessaria a una rinascita… In uno scenario altamente evocativo delle atmosfere, dei luoghi e delle immagini che costituiscono la componente estetica della Città, interpreti e personaggi in costume novecentesco rievocheranno alcuni riferimenti canonici delle nostre infinite “collezioni” di melodie, alcune immortalate nel Novecento, altre recuperate e inedite in questo contesto, ma che rappresentino sempre una sostanziale importanza per il nostro discorso che spazia dal filologico allo spettacolo puro. Dai balconi, dai portoni, dai vicoli di volta in volta composti nella scenografia, compariranno solisti, gruppi, cantanti, attori, danzatori, che nei panni attinenti al brano e all’epoca citata, faranno rivivere sul palcoscenico, come in un quadro d’epoca, la coinvolgente essenza dei brani eseguiti.
I cantanti si alterneranno in divenire durante la programmazione degli spettacoli, coadiuvati da attori e danzatori. Gli “scugnizzi”, allegro corollario estetico, saranno individuati nel gruppo di giovanissimi del quartiere di Forcella che faranno parte stabile di una Scuola integrata nel progetto Trianon, e infine nella fossa mistica, come nella migliore tradizione del teatro musicale, avranno posto i musicisti che eseguiranno dal vivo le parti strumentali.
Nella schiera degli attori e cantanti ci saranno anche alcuni giovani artisti (individuati tra i partecipanti al Talent ideato dal direttore artistico Marisa Laurito, allo scopo di scoprire e valorizzare nuovi talenti nel campo musicale) e che si alterneranno come già accennato, nelle sempre rinnovabili edizioni dello spettacolo di apertura, nel corso delle repliche.
Non ci sarà un filo conduttore, né sequenze temporali, ma lo spettacolo sarà costituito da quadri singoli e indipendenti, come se agli spettatori fosse consegnato un telecomando, permettendogli di spaziare con uno zapping continuo, tra generi, contenuti, stagioni, emozioni… un “Adagio” accattivante e piacevole, un “Preludio” che aprirà il cuore a un nuovo futuro, fatto di Speranza, di Arte, di Amore…
Bruno Garofalo
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