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A ottant’anni se non muori t’ammazzano di Ferdinando Camon

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A ottant’anni se non muori t’ammazzano: un titolo provocatorio per un’opera di grande spessore, dalla raffinata penna del pluripremiato scrittore Ferdinando Camon.

Con una sincerità e lucidità disarmanti e con una giusta dose di irriverente sarcasmo, l’autore ci presenta un testo critico e per certi versi straziante; un coraggioso atto d’accusa rivolto in primis allo Stato, che antepone le questioni economiche al diritto alla vita e alla salute di tutti i cittadini, nessuno escluso. Perché essere anziani non dovrebbe essere considerato un handicap ma un traguardo; la saggezza della vecchiaia è un importante dono fatto a chi, più giovane, non ha memoria storica: “Perdendo noi 85enni l’umanità perde quella fetta di uomini che sanno una sua verità grandiosa e nefanda. Io so la “verità”, senza di me, senza i miei coetanei l’umanità perde quella conoscenza e diventa manipolabile”. L’autore ci riporta allo smarrimento globale di quasi un anno fa alle prime notizie del virus, ricorda il doloroso silenzio del mondo, rivive il panico e la paranoia di quei giorni, che non sono ancora finiti. Ci fa percepire quel senso di claustrofobia che ci ha accompagnati nelle fasi più dure del lockdown – “d’improvviso, senza aver neanche capito bene perché, siamo prigionieri. Di chi? Fino a quando? Nessuno lo sa” – e ci racconta la paura nella sua essenza: “una paura metafisica, di tutto e di tutti”. In 37 brevi capitoli Ferdinando Camon narra della pandemia con la consapevolezza di chi ha conosciuto la guerra e la miseria, di chi ha visto morire gli uomini nei modi più crudeli. Eppure l’autore ha paura di questo virus, perché sa che se si ammalasse sarebbe tra i non scelti, tra gli scartati; ha paura di questo virus perché esso porta con sé il dolore più grande, quello della solitudine. Al di là delle sue intime preoccupazioni, è la rabbia verso chi comanda a medici e infermieri di scegliere chi vive o muore ad averlo spinto a scrivere un’opera che denuncia questa aberrazione: “Può darsi, è quel che succede oggi, che Stato, Legge, coscienza e civiltà siano d’accordo col sacrificare il vecchio per salvare il giovane, ed evitare di perdere il giovane, ma quel che non sta bene è la scelta, il diritto di scelta, o peggio ancora l’obbligo di scelta tra uno da salvare e uno da lasciar perdere, un diritto-obbligo che la medicina dovrebbe rifiutare, dandosi come unico dovere quello di salvare ogni malato che si presenta, e non metterlo in attesa per vedere se per caso non si presenta un malato più giovane”. Dopo questa intensa opera, Il Narratore audiolibri produrrà nel 2021 altri cinque titoli di Ferdinando Camon; il prossimo ad uscire sarà l’audiolibro tratto da Il quinto stato, ancora una volta letto dalla sapiente voce di Moro Silo.

Leggi anche: Covid: impennata dei contagi a Torre Annunziata e Torre del Greco (cronachedellacampania.it)

SINOSSI. Si scriveranno tante storie della pandemia, ma questa è una controstoria. Diranno che siamo vittime, ma non siamo senza colpe. Diranno che l’isolamento ci ha salvato, ma è stato una selezione. Ha tagliato fuori gli anziani. Stiamo attraversando un’epidemia e curiamo quelli che costano meno, lasciamo perdere i vecchi, perché costano di più. Distinguiamo tra le morti ‘inaccettabili’, perché i pazienti sono giovani e intelligenti, e le morti ‘accettabili’, perché i malati sono vecchi, hanno altre patologie, o sono dementi. Con questa giustificazione economica della morte muore la nostra civiltà.

Ferdinando Camon

Ferdinando Camon è nato nel 1935 in un piccolo paese della campagna veneta. Il suo primo romanzo, “Il quinto stato” (Garzanti, 1970), uscito con una prefazione di Pier Paolo Pasolini, è stato subito tradotto in Francia per interessamento di Jean-Paul Sartre. Nel già citato “Il quinto stato” e nelle opere “La vita eterna” (Garzanti, 1972), “Un altare per la madre” (Garzanti, 1978 – vincitore del Premio Strega) e “Mai visti sole e luna” (Garzanti, 1994) l’autore ha raccontato la crisi e la morte della civiltà contadina; in “Occidente” (Garzanti, 1975) ha raccontato la crisi che si è nominata terrorismo; in “La malattia chiamata uomo” (Garzanti, 1981), “La donna dei fili” (Garzanti, 1986) e “Il canto delle balene” (Garzanti, 1989) ha raccontato la crisi che porta in analisi; in “La Terra è di tutti” (Garzanti, 1996) ha raccontato lo scontro di civiltà, con l’arrivo degli extracomunitari. I suoi romanzi più recenti sono “La cavallina, la ragazza e il diavolo” (Garzanti, 2004) e “La mia stirpe” (Garzanti, 2011). Con Guanda ha pubblicato nel 1991 “Conversazione con Primo Levi” e nel 2019 “Scrivere è più di vivere”. Il suo ultimo libro è “Tentativo di dialogo sul comunismo” (Ediesse, 2019) con Pietro Ingrao. Nel 2020 pubblica l’opera “A ottant’anni se non muori t’ammazzano” per Apogeo Editore in versione cartacea e per Il Narratore audiolibri in versione audiolibro. Ferdinando Camon è tradotto in venticinque paesi e le sue opere sono pubblicate anche in edizioni per ciechi, in Italia e in Francia. Nel 2016 gli è stato assegnato il premio Campiello alla Carriera.

Moro Silo è narratore, voice-over, lettore professionista per le organizzazioni dei privi di vista e insegnante; ha fatto molteplici esperienze nel mondo degli audiovisivi e della musica. È attualmente il più importante collaboratore in voce de Il Narratore audiolibri, si considera cittadino del mondo e contagia tutti quelli che incontra sostenendo che la gente, un giorno, reimparerà a raccontare e ad ascoltare storie.

Il Narratore audiolibri è un progetto nato per promuovere la narrazione e l’ascolto di storie appartenenti a tutte le tradizioni letterarie, filosofiche e religiose del mondo. Dal 2008 il Narratore offre un servizio di distribuzione di Audiolibri/Audiobook anche di altre case editrici e produttori indipendenti, oltre alle opere in audio prodotte dalla casa editrice; da maggio 2019 il Narratore ha siglato una partnership con StreetLib, la prima piattaforma globale per la distribuzione editoriale multiformato e multicanale, grazie alla quale amplia il proprio catalogo e offerta con numerosi titoli di qualunque genere letterario e in tutte le lingue, e offre servizi di produzione in Audiolibro a editori e autori. Ogni anno il Narratore si impegna a donare parte della sua produzione pubblicata sia in cd che in digitale a scuole, biblioteche, carceri e circoli ricreativi.


Articolo pubblicato il giorno 11 Gennaio 2021 - 11:09
Regina Ada Scarico

Ho lavorato per oltre 15 anni nel mondo del teatro e dello spettacolo in generale e ho avuto esperienze molto lunghe in qualità di amministratrice e coordinatrice di compagnia in spettacoli complessi, con numerosi attori e personale. Ho curato, sempre nell’ambito delle compagnie teatrali e anche nell’ambito più generale dell’organizzazione di eventi, sia i rapporti con Enti e soggetti terzi sia quelli con la stampa e il mondo dei mass media, avendo gestito più volte in piena autonomia l’ufficio stampa in occasione di spettacoli, rassegne, mostre ed eventi

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