foto di repertorio
I carabinieri del Nas hanno oscurato 102 siti web dove venivano venduti farmaci anti-covid. Si tratta del risultato di una mirata operazione di vigilanza telematica contro il cybercrime farmaceutico condotta a dicembre nell’ambito della collaborazione tra i Nas e il ministero della Salute. Sui siti web, collocati su server esteri e con riferimenti di gestori non individuabili, venivano effettuate la pubblicità e l’offerta in vendita, anche in lingua italiana, di svariate tipologie di medicinali che, in questi mesi, sono stati a vario titolo collegati all’emergenza Covid-19.
Infatti, oltre a una serie di farmaci recanti varie indicazioni terapeutiche e soggetti a obbligo di prescrizione, nonché vendibili solo in farmacia da parte di farmacista abilitato, i carabinieri del Nas hanno individuato l’offerta in vendita di medicinali asseritamente contenenti principi attivi soggetti a particolari restrizioni d’uso e specifiche indicazioni d’impiego in relazione all’infezione da Sars Cov-2 come, soprattutto, l’antimalarico clorochina, in relazione alla quale, analogamente all’idrossiclorochina, l’Aifa il 22 dicembre scorso ha pubblicato una scheda aggiornata contenente elementi utili a orientare la prescrizione e a definire un rapporto tra benefici e rischi sul singolo paziente, e gli antivirali Lopinavir/Ritonavir, di cui la stessa agenzia regolatoria ha sospeso l’utilizzo off label al di fuori degli studi sperimentali clinici.
Presenti sulle vetrine virtuali dei siti individuati anche l’antivirale Ribavirin, per il quale è stato autorizzato l’uso compassionevole limitatamente a pazienti ospedalizzati con difficoltà respiratorie legate al Covid-19, l’antibiotico Azitromicina, rispetto al quale l’Aifa ha diramato una scheda che offre elementi necessari per una corretta prescrizione e per valutare il rapporto tra benefici e rischi sul paziente, nonché l’antinfiammatorio colchicina, oggetto di uno studio sperimentale nel trattamento del Covid-19.
I militari si sono imbattuti anche in altri medicinali contenenti rispettivamente l’antinfiammatorio Indometacina, la cui assunzione fuori stretto controllo medico può cagionare gravissimi effetti collaterali, e l’antivirale Daclatasvir, offerto in rete nonostante l’Ema, a seguito del mancato rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio deciso dal titolare, ne abbia vietato l’uso in tutta l’Unione Europea. Con i provvedimenti ora eseguiti, salgono a 237 i siti oscurati dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute nel corso del 2020, ben 217 dei quali connessi con l’emergenza pandemica Covid-19.
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