Malgrado i chiari e reiterati rifiuti, per circa 5 anni non ha smesso di tormentare una 48enne madre di due figli, con approcci diretti e telefonici minacciosi, e ha continuato a farlo anche durante i due anni di permanenza in carcere, con lettere inquietanti raffiguranti bare da morto.
Protagonista della vicenda, un vero e proprio incubo per la vittima che alla fine si e’ decisa a denunciare tutto alla Polizia, e’ un pregiudicato di 46 anni, a cui gli agenti del commissariato di Torre del Greco, hanno notificato un divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle parti offese (la signora, i figli e il compagno), emesso tre giorni fa dal gip di Torre Annunziata, Mariaconcetta Criscuolo per l’accusa di atti persecutori. Lo stalker non si e’ neppure fermato durante la detenzione domiciliare, concessa per gravi motivi di salute: approfittava della liberta’ concessa per recarsi a visita dal medico per passare davanti casa della donna dove continuava ad offenderla e a minacciarla.
La vittima ha riferito agli inquirenti di avere conosciuto l’uomo 5-6 anni fa e che da allora la sua vita e’ diventata impossibile. All’ iniziale fase di corteggiamento e’ seguito un tormento quasi quotidiano coinciso con i rifiuti, sempre piu’ netti, di intraprendere una relazione sentimentale. Inizialmente le diceva “lascia la tua famiglia e viene a vivere con me”, poi, dopo il diniego, quelle parole sono state sostituite da minacce pronunciate anche da parte di persone appositamente inviati davanti casa della donna: “R. deve uccidere te e la tua famiglia”, oppure “…mi manda R., se non gli dai 5mila euro, e’ meglio che non fai uscire tuo figlio di casa”.
Dalle parole, infine, l’uomo e’ anche passato ai fatti: una volta si sono presentate davanti l’abitazione della vittima due donne armate di un bastone di legno e di una bottiglia rotta. E fu per questo che la 48enne decise di lasciare la citta’ dove viveva con il suo compagno.
Articolo pubblicato il giorno 17 Dicembre 2020 - 14:22