Grande successo sta riscuotendo il presepio gigante installato a piazza di Spagna a Roma e ad opera dal maestro napoletano Antonio Cantone.
Una nativita’ con due pastori che non e’ solo un capolavoro di artigianato, date le dimensioni delle statue, oltre 2 metri, ma anche un messaggio di speranza e il rinnovo di una tradizione, quella antica, fatta di terracotta, vetro e imbottiture di pezza, che risale al Settecento.
Cantone è anche l’autore del presepe piu’ alto al mondo mai realizzato, visto nel duomo di Napoli nel 2019, e inscritto nell’apposito registro internazionale del Guinness world record. Il San Giuseppe di quella nativita’ era alto 4 metri e 30 centimetri, e solo la sua testa di terracotta pesava 200 chili. Un traguardo perseguito con due anni di lavoro e tre dipendenti, oltre la moglie. Il San Giuseppe di Piazza di Spagna e’ alto poco piu’ della meta’ di questo, 2 metri e 20 centimetri, cosi’ come l’Immacolata e due popolani che omaggiano il Bambinello nella sua mangiatoria, riscaldato dal bue e dall’asinello. Tutto realizzato con materiali e tecniche di quattro secoli fa: terracotta per la testa e gli arti, vetro per gli occhi, imbottiture per il corpo che che ha una struttura in tubolari di ferro (solo questa la versione aggiornata dei pezzi di metallo che sorreggono le statuette comunemente acquistabili a San Gregorio Armeno). Personaggi rivestiti di abiti confezionati sulla scorta di quelli che si indossavano proprio nel 1700, con gli stessi materiali e rifiniti con dettagli che ricalcavano il vero.
“La passione per il presepe nasce da una lunga tradizione di famiglia. L’iniziativa del presepe a Piazza di Spagna a Roma è nata dall’esigenza di portare nelle piazze il vero significato del Natale, cioè la nascita di Cristo nei cuori di ognuno di noi. Se poi questo è unito ad elementi artistici l’operazione diventa ancora più facile“. Ha spiegato il maestro Cantone. E poi ha aggiunto: “In realtà non è la prima volta che esponiamo a Roma, in quanto nel 2013 e nel 2017 abbiamo esposto in Piazza San Pietro al Vaticano ben due presepi diversi. Abbiamo saputo poi che nella storia della piazza siamo stati gli unici ad aver esposto un presepe napoletano e per ben due volte.Io voglio portare in giro nel mondo il messaggio cristiano della Rinascita raccontato dalla nativita’, e anche una tradizione di cui sono orgoglioso e che ha radici forti nel tempo.Spero che anche questo presepe possa restituire un’idea di bellezza e di speranza al mondo”.
Articolo pubblicato il giorno 26 Dicembre 2020 - 10:47