Si tratta di Francesca Borrelli e Roberto Dell’Orco, con “Still life”, Sasha Vinci con “Piccola primavera dorata” e Alice Padovani con “La memoria del leccio”: sono loro ad essersi aggiudicati il contest per realizzare, all’interno del Parco Reale, opere di creatività contemporanea con le alberature e i materiali legnosi già a terra, o con i tronchi degli esemplari vetusti di Quercus ilex del Complesso vanvitelliano.
La commissione di esperti, composta da Alberta Campitelli, presidente del comitato tecnico scientifico Musei – Mibact e dell’Accademia di Belle Arti di Roma e vice presidente dell’Associazione Parchi e Giardini, Adriana Polveroni, giornalista del settore, critica d’arte, docente e curatrice del contemporaneo, e Maurizio Reggi, funzionario responsabile della Conservazione e Tutela del Parco di Venaria Reale, ha attentamente valutato le 79 progettualità pervenute e ha individuato i tre vincitori. Gli stessi saranno protagonisti anche del bando PAC (Piano per L’Arte Contemporanea 2020), della Direzione Generale Creatività Contemporanea, in collaborazione con la Direzione Generale Musei del MiBACT, per la selezione di opere da inserire nelle collezioni pubbliche italiane.
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“Ringrazio la commissione per il prezioso lavoro svolto a ritmi serratissimi – afferma il direttore generale della Reggia Tiziana Maffei – sono certa che abbia scelto progetti meritevoli che potranno trasmettere suggestioni e valori del nostro Museo Verde. Voglio ringraziare anche coloro che hanno partecipato, che hanno inteso condividere la propria progettualità, che hanno dimostrato di possedere una scintilla creativa e di volersi mettere in gioco. Concorsi di questo spessore danno la possibilità di far nascere e sviluppare idee, dialogare con i contesti, rendere partecipi gli altri e generare futuro. Coniugare a ciò l’utilizzo degli alberi del Parco Reale – aggiunge – significa ridare vita, attraverso forme nuove, al nostro patrimonio. Affrontare il tema della circolarità produttiva materiale e creativa, rappresenta una fonte di arricchimento per tutti noi”.
“Abbiamo scelto i progetti – dichiara la presidente della commissione Campitelli – che hanno saputo interpretare in modo eccellente lo spirito del luogo, il Bosco Vecchio, offrendo ai lecci, giunti alla fine del loro ciclo biologico, la possibilità di una seconda vita. Questo avviene con la creazione di opere rispettose dell’ambiente, utilizzando pressoché esclusivamente materiale legnoso del Parco Reale. Abbiamo scelto tre progetti molto diversi tra loro, che interpretano nel modo migliore la dimensione poetica dell’albero e quella architettonico monumentale, mediante un armonioso inserimento nel Bosco”.
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