Benvenuti nella modernità ai due Comitati che si sono battuti nell’ultimo paio d’anni – e lo fanno ancora – contro il Progetto EAV per Pompei. Ieri sera si è tenuto un interessante e positivo confronto pubblico videotelefonico via Streamyard con la partecipazione di tecnici, esperti e politici. E devo dire anche che la modernità, intesa come rispetto delle posizioni differenti e proposizione delle proprie idee alternative si è toccata con mano. Complimenti a tutti i partecipanti, coordinati dal giornalista Salvatore Piro che si sono confrontati: l’ing. C.De Felice, Il dr A.Vitiello, l’arch. G.Berritto, l’ing. A. Robetti, l’avv. G. Coccoli, oltre l’avv. D.Di Casola e chi scrive questo articolo.
Il tono è stato quello giusto, la pacatezza dei toni non ha impedito la chiarezza degli argomenti, senza sconti per nessuno. La assenza della Amministrazione Comunale nella interezza è stata stigmatizzata all’inizio, ma poi non ripetuta come un comodo mantra salvifico a difesa delle proprie posizioni. Giuste o errate che fossero. Le conclusioni, ovviamente, non sono state concordi ma hanno fatto lampeggiare le possibili soluzioni mediate. Le affidiamo alla fine di questo articolo alla pragmaticità del Sindaco Lo Sapio e di alcuni suoi assessori. Intanto tratteggiamo l’intera storia della questione, non breve, purtroppo.
A Pompei, da oltre un trentennio, una serie di Sindaci incapaci – anzi capaci solo per se stessi – hanno mantenuto il sacco ricco del richiamo internazionale di Pompei senza farne beneficiare la Città nuova, mentre fondi straordinari di ogni tipo sono piovuti sulla Città antica.
Pompei, quella viva, è la terra delle occasioni perdute, per l’azione demolitrice di frange oltranziste di politici senza scrupoli. Pompei così ha perso la variante Circumarcheologica con annessa Biblioteca Pompeianistica, già finanziate per circa sessanta miliardi di vecchie lire alla fine anni Ottanta. Una immensità di danaro che si è indirizzato in altre zone. Poi abbiamo perso il Piano dei Parcheggi sotterranei in centro città, a lavori consegnati.
Poi ancora un centro direzionale nel vecchio campo sportivo, già in fase di aggiudicazione, nonché il Centro sportivo di via Fossa di valle con i lavori quasi terminati. Oggi langue tra i rovi, in posizione privilegiata accanto alla Città antica. Uno spettacolo insopportabile.Passando alla questione EAV di oggi: Pompei ha già perduto un primo progetto di interramento EAV dell’Archistar americano Peter Eisenman. I fondi sono andati ai comuni vicini. Intanto, ancora oggi, a chi da Pompei voglia andare verso l’area vesuviana, rimane sola strada degna di questo nome: via Nolana. Le altre due uniche strade possibili sono nel territorio di Torre Annunziata e nel territorio di Scafati. Di cosa stima parlando quindi?
Ah! Dimenticavo che esiste un budello che da Via Lepanto penetra nella zona della Crapolla, in cui si infila chiunque, in entrata e in uscita, come in un girone infernale fatto di clacson e imprecazioni. E ciò – insieme al passaggio a livello di via Nolana – paralizza tutto il centro Città, in una camera a gas di puzzolente smog. Il progetto EAV – già ridotto di oltre trenta milioni di euro – è diventato oggi un progetto di riqualificazione urbana più che ferroviaria. Esso prevede alcuni sottopassi viari che – passando sotto la linea EAV – si innestano una nuova via parallela a Via Lepanto e, alleggerendo la Via Nolana, portano il traffico verso l’area vesuviana, attraverso le strade oggi rurali, riqualificate. Non mi sembra poco per Pompei che potrà guardare alla Linea Alta Velocita-AV Monte Vesuvio.
Il Turismo arriverà in futuro dall’aeroporto Costa d’Amalfi. Ora tocca ai comitati chiedere al Comune di Pompei di sostenere la trasformazione in Linea tranviaria la tratta da Pompei, che diviene stazione Capolinea EAV, fino a Poggiomarino e Striano/Sarno ove si prevede una Stazione dell’A.V.
I sottopassi pedonali potranno essere accantonati o sostituiti sovrapassi assistiti da piattaforme mobili, dall’agile design.
Federico L.I. FEDERICO
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