Insieme abbiamo combattuto, vinto e a volte perso, sempre rialzandoci anche davanti alle delusioni. Siamo stati parte di un gruppo, quel gruppo, il nostro gruppo. Non pensavo ti saresti allontanato così presto, ma che avremmo camminato ancora tanto insieme”. Lo ha detto Antonio Cabrini, amico e compagno di squadra alla Juventus e in Nazionale di Paolo Rossi durante i funerali dell’eroe azzurro dei mondiali 1982 nel Duomo di Vicenza. ”Già mi manchi, le tue parole di conforto, le tue battute e i tuoi stupidi scherzi -aggiunge Cabrini-. Le tue improvvisate e il tuo sorriso. Mi manca proprio tutto di te, oggi voglio ringraziarti perché se sono quello che sono lo devo anche al meraviglioso amico che sei stato. Io non ti lascerò mai, ma tu stai vicino a tutti noi, come io starò vicino a Federica e ai tuoi figli”.
Antognoni: ‘Paolo era il nostro punto di riferimento’
“Paolo era il nostro punto di riferimento in campo e fuori. Era il minimo oggi essere qui per lui dopo tutto quello che ha fatto per noi”. Lo ha spiegato Giancarlo Antognoni al termine dei funerali del suo amico e compagno di Nazionale ai mondiali del 1982 Paolo Rossi. “In quel mondiale diceva sempre di dargli la palla, che ci pensava lui e sorrideva -aggiunge Antognoni a Sky Sport-. La grandezza di Paolo stava nel farsi amare da chiunque, nonostante facesse le fortune della Juventus. Nessuno sapeva che Paolo stava male, se l’era tenuto per sé. Magari per non turbare l’immagine di lui sorridente come ce lo ricordiamo tutti quanti”.
Altobelli: ‘Non ci aspettavamo una tragedia come questa’
“Non ci aspettavamo una tragedia come questa, la vita ti riserva cose belle e momenti come questi. Paolo era un fiore all’occhiello per noi, lui non ci ha voluto coinvolgere nella sua malattia. La famiglia ci aveva sempre rassicurati, era stata una scelta sua quella di non dirci niente. Grazie di tutto Paolo”. Sono le parole di Alessandro Altobelli oggi a Vicenza in occasione dei funerali del suo grande amico e compagno di squadra Paolo Rossi deceduto il 9 dicembre all’eta’ di 64 anni a seguito di una grave malattia. Altobelli, detto ‘Spillo’, in quel Mondiale del 1982 quando l’Italia trascinata proprio da ‘Pablito’ al terzo titolo mondiale, e’ entrato in campo tre volte, contro l’Argentina, Polonia e in finale contro la Germania Ovest segnando il 3 a 0 (dopo Rossi e Tardelli) e qualche minuto prima del gol della bandiera tedesco siglato da Breitner.
Bergomi: “Del nostro gruppo lui era il simbolo”
“Di quel gruppo vincente Paolo era un simbolo, non solo per quanto e’ riuscito a fare in campo ma anche fuori. Le sue piu’ grandi doti sono state l’umanita’ e la disponibilita’ verso tutti, ma anche la capacita’ di sorridere”. Cosi’ Beppe Bergomi ricordando Paolo Rossi a Vicenza nel giorno dei funerali dell’ex eroe Mundial. “Con lui ho condiviso l’esperienza da commentatori tv nel mondiale 2006 – ha aggiunto Bergomi, la mascotte dei ragazzi dell’82 campioni del mondo – anche qui era un esempio per la moderazione nei commenti”.
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Galderisi: “Lui riferimento in campo e fuori”
“Di Paolo ricordo la sua figurina di quando io ero poco piu’ che bambino, poi ho avuto la fortuna di giocare assieme a lui. I suoi insegnamenti sono stati fondamentali nella mia carriera, lui e’ sempre stato un punto di riferimento in campo ma soprattutto fuori”. Visibilmente commosso anche Giuseppe Galderisi, compagno di Pablito in nazionale e alla Juventus nel ricordare il campione scomparso e di cui si stanno celebrando i funerali nel Duomo di Vincenza. “Mi manchera’ tanto – ha aggiunto Galderisi -e sono sicuro manchera’ a tutto il mondo del calcio”.
Paolo Maldini: “E’ stato il mio eroe, un grand esempio”
“Paolo e’ stato tante cose, a 14 anni l’Italia vinse il Mondiale, mio papa’ faceva parte di quella spedizione e lui era il mio eroe. E’ stato mio compagno nell’85, mi ha accompagnato tante volte a casa perche’ non avevo la patente e mi ha dato tanti consigli su come affrontare la carriera. Per tutti gli italiani e’ un mito, ma quello che rimane dentro avendolo conosciuto e’ questa sua leggerezza, un super-campione conosciuto in tutto il mondo, ma una persona assolutamente normale”. Con queste parole Paolo Maldini ricorda Paolo Rossi,. “Ho avuto la fortuna di avere tanti esempi positivi nella mia carriera, ma di Paolo ricordo questa sua leggerezza, questo suo umorismo, il prendersi in giro senza sentirsi star e tutto questo e’ stato di grande esempio”, dice l’ex capitano e oggi dirigente del Milan. “Come giocatore per lui parlano i numeri, a volte ci si dimentica la grandezza del calciatore, e’ stato capocannoniere del Mondiale che ha vinto ed e’ stato pallone d’oro, credo che questo basti”, conclude Maldini.
Prandelli: “Ricordo più bello di Paolo è la sua felicità nel diventare padre”
“È stato un amico vero, sincero, leale. Una persona straordinaria, riusciva a ironizzare su se stesso come pochi. Il mio ricordo più bello è stato vedere la felicità nei suoi occhi quando è diventato papà”. L’allenatore della Fiorentina, Cesare Prandelli, ricorda così Paolo Rossi suo compagno di squadra alla Juventus negli anni ’80 nel giorno dei funerali dell’eroe azzurro dei mondiali 1982. “Il mio pensiero va alla moglie Federica, alle loro due bambine e al figlio Alessandro, noi ci saremo sempre per loro. Ricordo Paolo felice, sempre felice”,
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