Nella giornata del 2 dicembre è iniziato il processo contro i criminali che provocano la morte dell’agente di Polizia Pasquale Apicella che tentò di fermare l’auto dei rapinatori a Calata Capodichino.
“Chiediamo che venga fatta giustizia per Pasquale e per tutti noi, vogliamo che tutti si uniscano al nostro grido di dolore perché non è giusto che chi compie il proprio lavoro, chi scende in strada per far rispettare la legge e proteggere i cittadini venga ammazzato, non è giusto che una moglie e dei figli attendano invano il rientro a casa del marito e del padre.
Ci aspettiamo per quei criminali delle pene certe e dure, solo così tragedie simili si potranno evitare ad altre famiglie.” – a parlare è la signora Emilia Riccio, cugina dell’agente Apicella.
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“Tutta Napoli, e non solo, pianse il poliziotto eroe, ora che sono trascorsi diversi mesi da quel tragico evento non bisogna dimenticare Lino ed abbandonare la sua famiglia, dobbiamo sostenerli più che mai, bisogna chiedere giustizia, i colpevoli dovranno pagare duramente le loro colpe. Solo attraverso condanne esemplari sarà fatta giustizia per Apicella e per tutti quegli agenti caduti sul campo o che ogni giorno mettono a repentaglio la propria incolumità per difenderci dal crimine. Peccato che per Apicella come per tante vittime della criminalità e persone morte per rendere migliore la nostra città non sia stato realizzato nessun murale mentre per i criminali e i delinquenti ce ne sono tanti. Le vittime e i veri eroi troppo spesso vengono dimenticati e non onorati come si dovrebbe a differenza di tanti camorristi e delinquenti di cui troviamo realizzati abusivamente in tante zone di Napoli e provincia edicole votive e murales che non vengono neppure rimossi.”- ha commentato il Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli a cui i familiari di Apicella si sono rivolti per lanciare il loro appello di giustizia.
Articolo pubblicato il giorno 2 Dicembre 2020 - 11:55