E’ il risultato ottenuto da Fiordagosto, azienda del gruppo Mutti, grazie al finanziamento del contratto di sviluppo gestito da Invitalia. Fiordagosto è leader nella lavorazione del pomodoro: dal 2013 nella sede di Oliveto Citra (Salerno) è specializzata nei prodotti tipici del Sud Italia, dai pelati ai datterini. “Fiordagosto – spiega Lucio Carrozzo, plant manager di Fiordagosto – è uno dei tre stabilimenti di Mutti, che con la sua storia di 120 anni è il primo gruppo alimentare nella produzione di conserve a base di pomodoro, brand italiano presente su tutti i mercati mondiali”.
“Nell’ambito del finanziamento Invitalia – sottolinea – siamo riusciti a consolidare molti dei parametri fondamentali di uno stabilimento produttivo. In particolare, abbiamo più che raddoppiato la capacità produttiva del pomodoro in scatola: siamo passati dai 6 milioni per il formato da 400 grammi del 2017 ai 16 milioni del 2020. Abbiamo anche realizzato e avviato con ottimi risultati una linea vetro, che ci permette di produrre tra i 10 e i 16 milioni di bottiglie all’anno nei formati da 400, 560 e 700 grammi di passata con ricetta semplice o base basilico”.
“Gli investimenti hanno riguardato anche alcuni aspetti fondamentali per la filiera del gruppo Mutti: la qualità del prodotto, la sicurezza alimentare e l’efficienza delle linee”, aggiunge. Per quanto riguarda il sito produttivo, riferisce il direttore, “grazie a questo investimento, lo stabilimento è passato dai 22mila metri quadrati di proprietà del 2015 a 105mila, con l’ultima acquisizione fatta nel 2018 che ha riguardato in particolare un ultimo lotto industriale, che ci ha permesso di aumentare di altri 9mila metri quadrati i magazzini interni allo stabilimento e di altri 20mila i piazzali dove stoccare packaging o semilavorati, che sono un aspetto logistico molto importante per questa tipologia di produzione”.
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“Un altro aspetto rilevante – prosegue – è che c’è stato un incremento veramente importante per quanto riguarda l’occupazione: tra il 2017 e il 2020 abbiamo consolidato con contratti a tempo indeterminato altre 9 unità lavorative tra laboratori, qualità, ingegneria e linee produttive”.
Non solo. “In un comparto ad elevata stagionalità come il nostro, il finanziamento di Invitalia – rimarca – ha permesso anche di potenziare proprio le attività stagionali, passando da circa 4 mesi di stagionalità degli anni 2014-2015 agli 8 mesi del 2019-2020. Questo ha portato a un impiego di risorse in alta stagionalità di circa 500 unità e di 60-70 unità nel periodo che chiamiamo di bassa stagionalità, cioè le produzioni che facciamo a febbraio e marzo e a ottobre e novembre per determinate tipologie di lavorazioni che seguono il periodo di alta stagionalità tipico di luglio, agosto e settembre”.
“Quello del pomodoro è un mercato altamente competitivo, dove l’alta efficienza delle unità produttive è importante, e quindi la sfida che abbiamo portato avanti in questi ultimi anni, in partnership con Invitalia, è stata proprio quella di essere veloci nel progettare e realizzare questi consolidamenti e ampliamenti produttivi e di qualità nello stabilimento. I rapporti periodici con i funzionari sono stati molto efficaci, la loro reattività è stata veramente importante per completare con successo il finanziamento e questo grosso progetto che ci ha portato a questi risultati”, conclude Carrozzo
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