E’ rivolto a Mario Baudry, attuale compagno dell’ex fidanzata del ‘Pibe’ Veronica Ojeda. Con la voce stanca e sofferente, la ‘leggenda’ del Napoli ha un pensiero per il figlio avuto proprio da Veronica, Diego Fernando di sette anni, al quale l’ex fuoriclasse era cosi’ legato da portarlo con se’ in panchina in occasione di una delle ultime partite in cui ha guidato il Gimnasia La Plata. “Ciao Mario, sono Diego, so che ti sembrera’ incredibile ma vedo bene Veronica – si sente nell’audio -, mi ha detto che ora sta con te. Abbi cura di lei e prenditi cura del mio angelo, Dieguito, che non ha paragoni con niente. Guarda, ho molti figli ma questo mi togliera’ l’ultimo capello grigio. Un abbraccio”.
Oltre agli aspetti legati alla morte dell’ex fuoriclasse del Napoli, resta da capire la gestione dell’eredità del Pibe de Oro. Che per il quotidiano spagnolo ‘Marca’ si aggira attorno ai 75 milioni di euro, fra case sparse in tutto il mondo, sponsorizzazioni (la storica con Puma e con due aziende di videogiochi), investimenti vari in Venezuela e in Italia, altri beni lasciati a Dubai (case e auto di lusso) e in Bielorussia (un anello prezioso e addirittura un carrarmato). Come è noto Maradona ha cinque figli riconosciuti, tra cui non correrebbe buon sangue: Dalma e Gianinna (avuti da Claudia Villafane, la sua unica ex moglie legale), Jana (avuta da Valeria Sabalain), Diego Junior (il figlio di Cristina Sinagra riconosciuto nel 2007), e Diego Fernando, figlio di Verónica Ojeda. Ma ci sarebbero almeno sei figli di Maradona che chiedono il riconoscimento: uno a La Plata, Santiago Lara, un altro a Buenos Aires e almeno quattro a Cuba. Un bel rebus da risolvere.
“Non sapevo se avrei potuto sopportare tutto questo senza di lui, ma non volevo lasciare vuoto il palco! Ho fatto il possibile, anche se questa tristezza non va via. Ma grazie, a nome mio, di tutti i figli e i fratelli, al Boca, ai giocatori e a tutti coloro che lo hanno ricordato con tanto affetto e amore genuino”. Con questo post su Instagram, diffuso assieme a una foto di lei e il padre Diego vestiti con la maglia dell’amato Boca Juniors, Dalma Maradona ringrazia dopo aver assistito, domenica notte, alla partita fra Boca e Newell’s, due club di cui papa’ Diego ha fatto parte. Durante la partita la donna si era anche messa a piangere per la commozione, in particolare dopo il gol del Boca. Intanto la magistratura che indaga sulla morte di Maradona, perche’ vuole capire se stia stato assistito adeguatamente dopo la dimissione dalla clinica dove era stato operato per un edema subdurale, ha messo sotto sequestro i dialoghi di una chat su Whatsapp creata il 2 novembre fra Dalma, l’altra figlia Giannina, il figlio italiano Diego junior, la psichiatra Agustina Cosachov, che seguiva personalmente Maradona (indagata anche lei come Leopoldo Luque), e lo psicologo Carlos Diaz. In questi dialoghi, Dalma insisteva piu’ volte affinche’ il padre fosse seguito in modo adeguato, in particolare con la presenza fissa di un medico nella casa in cui l’ex fuoriclasse stava trascorrendo la convalescenza. La ragazza voleva la presenza di un neurologo, altri consigliavano uno specialista di medicina generica.
Domani ci saranno anche, secondo quanto riferisce Telam, le analisi tossicologiche su sangue, urine e tamponi nasali prelevati durante l’autopsia, insieme al cuore completo di Maradona, il cui peso, a causa di una “cardiomiopatia dilatativa”, era il doppio di quello normale. Cio’ servira’ a stabilire se l’ex fuoriclasse avesse tracce di alcol, droghe o qualche altra sostanza nel corpo nelle ore precedenti la sua morte. Oggi lo studio e l’abitazione di Agustina Cosachov sono stati perquisiti dagli investigatori. La psichiatra si trova nella stessa situazione del neurologo Leopoldo Luque: indagata, sospettata, anche se non ancora formalmente imputata nel procedimento giudiziario per l’ipotesi di omicidio colposo. Cosachov e Luque sono coloro che hanno firmato la dimissione di Maradona dalla Clinica Olivos dopo il suo intervento chirurgico per un ematoma subdurale al cervello, e i pubblici ministeri stanno esaminando le loro responsabilita’, anche per il ricovero domiciliare nella casa di Tigre, dove l’ex giocatore e’ morto mercoledi’ scorso E mentre lo storico massaggiatore di Diego, Galindez, lancia accuse, mentre piange, dai microfoni di ‘Radio Villa Trinidad (“figli di… tutti: avvocati, medici, conoscenti. L’hanno lasciato morire, non mi permettevano di vederlo. Le persone che circondavano Diego non saranno perdonate da Dio”),
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