Ancora novità sulla morte di Diego Armando Maradona, il campione argentino morto all’età di 60 anni mercoledì scorso. Secondo quanto riferisce il Clarin, la magistratura argentina ha interrogato la ex compagna Verónica Ojeda, la madre di ‘Dieguito’ Maradona, per oltre 5 ore in particolare per cercare di fare luce sulla degenza del Pibe de Oro nella casa di Tigre dove è morto. Dopo l’interrogatorio della donna ha parlato il suo avvocato Mario Baudry, rivelando un dettaglio incredibile.
“La casa in cui si trovava era molto semplice, senza bagno. C’era un letto e un wc chimico”, ha rivelato. “Diego non meritava di passare i suoi ultimi giorni così”, ha aggiunto. Per Baudry, Maradona non avrebbe perso la vita “se fosse stato in un centro medico”. “Se ci fosse stato un medico con lui questo non sarebbe accaduto”, ha aggiunto il legale dell’ex compagna.
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L’avvocato di Veronica Ojeda ha riferito che nei prossimi giorni “verranno svolti rilievi informatici, sulle telecamere di ingresso e su tutta la documentazione con le relative perizie”. “I responsabili sono quelli che hanno firmato le dimissioni dalla clinica, ma dare la colpa ai figli non è corretto”, ha dichiarato ancora. E proprio sulle ore e i giorni precedenti la morte del Pibe de Oro, il quotidiano la Nacion pubblica i messaggi che i figli si sarebbero scambiati nella ‘chat di famiglia’ da cui emergerebbe la preoccupazione di Dalma, Giannina e Diego Jr sul modo in cui il padre era assistito.
Nella chat era presente anche la psichiatra di Maradona Agustina Cosachov. Sempre la Nacio pubblica anche il documento con cui l’ex numero 10 del Napoli è stato dimesso dalla Clínica Olivos, dove era stato operato per un “ematoma subdurale”. Nel documento si raccomandava come necessario stabilire una continuità delle cure dopo aver lasciato il centro medico. Il documento è firmato dal dottore Leopoldo Luque, dalle figlie Gianinna e Jana Maradona e da un rappresentante della clinica.
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