“Farsa”. “Pantomima”. “Scandaloso favoritismo”. “Inaudita sfrontatezza”. Non usa mezze parole il gip Piercarlo Frabotta, del tribunale di Perugia, quando racconta la storia dell’esame di italiano sostenuto dal calciatore Luis Suarez all’Universita’ per stranieri nel capoluogo umbro.
Le sue sono considerazioni contenute nell’ordinanza con cui ha disposto otto mesi di sospensione dagli incarichi per la rettrice Giuliana Grego Bolli, il direttore generale Simone Olivieri, la docente Stefania Spina e un componente di commissioni esaminatrici, Lorenzo Rocca. Un resoconto di 48 pagine che trabocca qua e la’ di indignazione e che, piu’ che ricostruire le mosse della Juventus (costate all’avvocato torinese Maria Turco una iscrizione nel registro degli indagati per concorso in falso), dipinge un Ateneo dove alberga un “malcelato senso di impunita'” e dove si tira in ballo il Covid come scusa per procedere scorrettamente. Alla societa’ bianconera, che aveva bisogno di trasformare d’urgenza Luis Suarez in un cittadino comunitario prima del trasferimento da Barcellona a Torino, il giudice dedica qualche pennellata. Il motore e’ il direttore sportivo, Fabio Paratici, (ora indagato per false dichiarazioni al pm cosi’ come Luigi Chiappero, avvocato storico del club), che ai primi di settembre contatta la ministra Paola De Micheli per sapere come “velocizzare la pratica di riconoscimento”.
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Quando Paratici telefona a Perugia, Olivieri gongola: “E’ piu’ famoso di Mattarella”, dice a una dipendente. Ma come si puo’, senza destare sospetti, far superare l’esame di italiano a un ragazzo che l’italiano non lo parla? Si crea una sessione ‘ad personam’ a porte chiuse. “Abbiamo la fortuna che le persone non possono entrare per la questione Covid”, dice Olivieri. Il 9 settembre viene siglata la delibera. Suarez, che secondo il giudice aveva pure la pretesa di sostenere la prova dalla Spagna, tra il 10 e il 12 viene preparato a puntino con l’invio del materiale necessario. Il 17 il calciatore e’ a Perugia. Il test, cosi’ come descritto dal giudice, sembra tratto da un film comico: l’esaminando, al quale si chiede anche di parlare di una gita immaginaria ad Assisi, “ripete le frasi prestabilite che piu’ o meno e’ riuscito imparare a memoria”, pronunciando pure la ‘s’ in coda alle parole.
Il gip Frabotta, nell’ordinanza, si sofferma sui “vantaggi” del caso Suarez poteva fruttare. A parte i 10 milioni netti dell’ingaggio che il giocatore avrebbe ottenuto se l’operazione di calcio-mercato fosse andata in porto, ci sono quelli dell’Universita’ per stranieri di Perugia: la “pubblicizzazione planetaria dell’evento” e la prospettiva di diventare il “punto di riferimento non solo della Juventus ma in generale delle squadre di calcio professionistico”. Piu’ i soldi che a nome di Suarez furono versati come quota di iscrizione: 1.748 euro.
L’esame farsa con sessione ad personam
Il 9 settembre Simone Olivieri, direttore generale dell’Universita’ per stranieri di Perugia, contatta telefonicamente l’avvocato bianconero Maria Cesarina Turco e le spiega di aver formalizzato una sessione di esame in piu’ per il 17 settembre. “L’abbiamo deliberata questa mattina – si legge nell’intercettazione allegata all’ordinanza – perche’ ho voluto dare una connotazione formale perche’ poi non volevo che si pensasse che e’ stato fatto un esame ad hoc per la persona. Quindi noi per l’emergenza Covid, per evitare assembramenti a settembre, abbiamo spezzato la sessione a giovedi'”. “Bravissimi”, commenta Turco. “Sappia comunque – aggiunge Olivieri – che se il 17 (Suarez, ndr) non fa in tempo, la sessione il 22 sarebbe ancora meglio perche’ e’ quella ordinaria, riconosciuta a livello internazionale”. “L’estrema disinvoltura mostrata da Olivieri per il caso Suarez – si legge ancora nell’ordinanza – spinge l’avvocato Turco ad affermare che l’Universita’ per stranieri di Perugia sara’ un punto di riferimento della Juventus per altri possibili casi futuri analoghi”. “Io mi permetto poi se in futuro ci sono altre situazioni di appoggiarmi a voi”, assicura la legale, “su questo ci tengo”.
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Suarez al telefono con la prof: ‘Stai tranchilla porché io, lo estudio in l’avion’
La professoressa Stefania Spina, nel raccontare a una interlocutrice della preparazione al test di italiano del calciatore Saurez il giorno prima del suo arrivo a Perugia per sostenere la prova d’esame per la certificazione della conoscenza della lingua italiana spiega: “Ho dovuto fa’ lezione a quest’alunno eccellente sudamericano, che lui me parlava in spagnolo praticamente perché lui ce provava a parla’ italiano… lui guarda era A1 preciso, un principiante assoluto”. Dice quindi di avergli confezionato un testo sul quale farlo esercitare, dovendo farlo passare per B1: “Ohhhh – sottolinea all’amica – abbiamo fatto 10 ore quindi insomma alla fine n’é manco poco. Insieme abbiamo costruito questo testo… gliel’ho scritto… gliel’ho mandato… gli ho detto ‘Luis studia questo… vai lì… e lui oggi m’ha detto – continua ridendo – ‘Stai tranchilla porché io lo estudio in l’avion'”. “Non possono esservi dubbi, quindi – scrive il Gip di Perugia Piercarlo Frabotta nell’ordinanza di applicazione delle misure agli indagati – in ordine alla previa rivelazione a Suarez degli argomenti della prova orale del 17 settembre 2020, in linea con quanto voluto dalla rettrice Grego Bolli e dal direttore generale Olivieri”. Vero è che, in sede di esame, come aggiunge il giudice, il calciatore seguirà pedissequamente il “binario” inviato dalla professoressa Spina a Suarez e all’esaminatore Lorenzo Rocca. La stessa professoressa, d’altronde, si era premurata con Rocca affinché non gli chiedesse altro al di fuori del “copione” preparato: “In ogni caso lui domani viene – dice – Quindi mi raccomando Lore’ non gli fa’, non usci’ da quelle immagini, da quelle cose che già…”.
Paratici chiamo’ De Micheli per accelerare la pratica
Il direttore sportivo della Juventus Fabio Paratici contatto’ il ministro dei Trasporti Paola de Micheli, sua amica di infanzia, “per velocizzare la pratica ministeriale di riconoscimento della cittadinanza italiana nei confronti di Suarez”. E’ quanto emerge dalle carte dell’inchiesta della procura di Perugia e del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza secondo le quali il ministro diede a Paratici il contatto del capo di gabinetto del Viminale Bruno Frattasi. De Micheli, si legge ancora, “ha ammesso” di aver procurato il contatto. I “meticolosi approfondimenti investigativi”, e’ scritto nell’ordinanza del Gip di Perugia Piercarlo Frabotta, hanno consentito “di comprendere come nei primi giorni del mese di settembre 2020 la dirigenza della Juventus si sia mossa ai massimi livelli istituzionali per velocizzare la pratica ministeriale del riconoscimento della cittadinanza italiana nei confronti di Suarez”. E vanno visti in quest’ottica i contatti tra il ds Fabio Paratici e la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti. “Paola De Micheli – si legge – ha ammesso di aver procurato all’amico d’infanzia Paratici il contatto di Frattasi Bruno, capo di gabinetto del ministro dell’Interno”. Per effetto della segnalazione, prosegue il giudice, ci sono state “successive interlocuzioni tra l’avvocato Chiappero ed il vice prefetto Dinacci Antonella, sempre afferenti la problematica del conseguimento della cittadinanza italiana da parte del calciatore Suarez”.
Esame solitario simulate esigenze Covid
La sessione di esame che Luis Suarez sostenne all’Universita’ di Perugia fu allestita “ad personam”, per favorire il calciatore, facendo figurare che vi fossero esigenze logistiche, legate all’occupazione delle aule, e di sicurezza per la questione Covid. E’ quanto si legge nelle carte dell’indagine, coordinata dalla procura presso il capoluogo umbro, nella parte in cui viene precisato il contorno dell’ipotesi di falso ideologico. Nel mirino degli inquirenti, in particolare, c’e’ la delibera del Cdvl (Consiglio direttivo del centro di valutazione e certificazioni linguistiche) del 9 settembre.
Suarez pretendeva di fare l’esame dalla Spagna
“Emerge che il calciatore (Luis Suarez – ndr) pretendeva di svolgere l’esame da remoto in Spagna”: e’ quanto scrive il gip perugino Piercarlo Frabotta nell’ordinanza con cui ha disposto alcune misure interdittive nell’ambito dell’inchiesta della procura di Perugia sul test sostenuto da Suarez nell’Ateneo umbro. Il magistrato, dopo l’analisi di alcune conversazioni intercettate dagli inquirenti, si dice del parere che la “pretesa” di Suarez aveva “indispettito” il legale incaricato dalla Juventus, Maria Turco, che in effetti rifiuto’ questa forma di “favoritismo”.
Il direttore generale dell’Università: “Paratici piu’ famoso di Mattarella”
“Ieri a telefono … eee … ‘sono Fabio Paratici’. E’ il direttore sportivo della Juventus. Io lo stavo per manda’ aff … Cioe’, Paratici e’ piu’ famoso di Mattarella. E’ il direttore sportivo piu’ potente al mondo. E, praticamente niente, devo dare una mano a far passare l’esame di lingua italiana a Suarez”. E’ quanto disse Simone Olivieri, direttore generale dell’Universita’ per stranieri di Perugia, l’8 settembre scorso in una conversazione con una dipendente. Il frammento del dialogo – captato attraverso una intercettazione ambientale – compare nelle carte del procedimento giudiziario avviato dalla procura presso il capoluogo umbro.
Il legale della Juve al telefono, serve “cosa da principianti”
“Io spererei assolutamente di si’… Pero’ partiamo dal presupposto che dobbiamo fargli una cosa da principianti”. Il legale incaricato della Juve, Maria Cesarina Turco, l’8 settembre 2020 risponde cosi’ al telefono a Lorenzo Rocca, che le viene presentato da Simone Olivieri, direttore generale dell’Universita’ per stranieri di Perugia (la conversazione e’ in viva voce, ndr) come “colui che poi fara’ sostenere l’esame”. L’intercettazione e’ contenuta nell’ordinanza di sospensione dei vertici dell’ateneo. A Olivieri che la rassicura (“si’ assolutamente”) l’avvocato Turco replica “io non voglio…obiettivamente il livello di conoscenza richiesto ai fini del passaggio dell’esame non lo conosco”. E quando il dg le promette di organizzare in tempi rapidissimi un corso intensivo di lingua per Suarez, Turco dice “anche domani.. in modo di dare l’esame a meta’ settembre”. E’ poi Rocca a spiegare che “il ministero dell’Interno purtroppo ci ha negato la possibilita’ di esaminare l’orale via Skype o a distanza” (“ma e’ anche comprensibile”, osserva la legale) “ma io il 17 sono in sede e ovviamente appena svolta la prova possiamo subito dare l’esito per cui anche formalizzare il conseguimento del titolo linguistico”. “Il 17 pomeriggio – assicura Olivieri – lui e’ gia’ in possesso della certificazione”. “Perfetto va benissimo”, conclude Turco.
Il prof Spina: “Gli do prima i testi delle prove”
“Hai fatto la prima lezione?”. “‘Na fatica”. Al telefono – l’intercettazione e’ allegata all’ordinanza di sospensione per i vertici dell’Universita’ per stranieri di Perugia – parlano Simone Olivieri, direttore generale dell’ateneo, e la professoressa Stefania Spina, incaricata di tenere un corso intensivo di italiano a Luis Suarez in vista della prova d’esame. “Abbiamo fatto quasi due ore – racconta la docente – alla fine eravamo tutti un po’ stremati.. ha studiato italiano quando era ragazzino, non l’ha mai parlato, quindi ovviamente quando parla, parla spagnolo.. se gli parli piano, lui te capisce.. noi faremo, io faro’ il seguente lavoro: lo metto in grado di fa’ l’esame.. o sono cinque prove diverse l’esame orale, io gli do i testi de tutte e lui praticamente se se le impara lo supera! Poi ovviamente Lorenzo (Rocca, l’esaminatore, ndr) non dovra’ usci’ da quei binari perche’ se esce..”. Dopo la seconda lezione telematica Spina rassicura Olivieri: “tutto benissimo.. ovviamente lui fa un salto da principiante assoluto a B1, quindi.. pero’ noi questo lo diamo per scontato., non ce ne frega niente..”. Stefania Spina – si legge piu’ avanti nell’ordinanza – tra il 10 e il 12 settembre ha poi effettivamente “preparato e inviato via email a Suarez i file pdf con le 5 componenti (task) che gli sarebbero state somministrate in sede di prova d’esame il 17.. successivamente, il giorno prima della prova ha scritto a Rocca per inviargli il binario da seguire durante l’esame, cioe’ il pdf che Suarez doveva imparare a memoria e che avrebbe dovuto continuare a ripassare anche nell’aereo privato il giorno dopo, durante il volo per Perugia”. Il 16 settembre, sempre al telefono racconta a D.G., “abbiamo costruito questo testo… gliel’ho scritto.. gliel’ho madnato.. e lui ggi m’ha detto ‘Stai tranquilla porqe io lo estudio in l’avion”.
Attestato con voti pronto 2 giorni pre esame
“La plateale falsita’ ideologica dell’attestato rilasciato a Suarez il 17 settembre e’ ulteriormente comprovata dalla circostanza che l’atto e’ stato addirittura confezionato, perfino con l’inserimento dei voti, il giorno 15, tanto da essere rinvenuto gia’ compilato dagli operanti di polizia giudiziaria il 16 settembre in occasione della installazione della strumentazione tecnica per l’audio video intercettazione della seduta d’esame”. E’ quanto emerge dalla ordinanza di sospensione dei vertici dell’Universita’ per stranieri di Perugia per l’esame di italiano sostenuto dal calciatore uruguaiano.
La Juve: “Ribadiamo la correttezza di Fabio Paratici”
La Juventus “conferma che in data odierna è stata notificata a Fabio Paratici un’Informazione di garanzia e sul diritto di difesa. Il reato ipotizzato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia è esclusivamente l’articolo 371 bis c.p”, ovvero false informazioni al pubblico ministero. E’ quanto si legge in una nota del club bianconero. “La società ribadisce con forza la correttezza dell’operato di Paratici e confida che le indagini in corso contribuiranno a chiarire la sua posizione in tempi ragionevoli”.
False dichiarazioni anche dall’ avvocato della Juve
– Le indagini sul caso Suarez “hanno fatto emergere ipotesi (invero tuttora al vaglio degli inquirenti) di false dichiarazioni al pm rese dall’avvocato Chiappero e dal dirigente (della Juventus – ndr) Paratici in occasione delle audizioni presso la procura di Perugia”. E’ quanto si legge nell’ordinanza con cui il gip Piercarlo Frabotta ha disposto una serie di misure interdittive.
Ecco cosa rischia la Juve
Dall’ammenda al rischio penalizzazione, il caso-Suarez fa tremare la Juventus. A scuotere il club bianconero l’avviso di garanzia al dirigente bianconero Fabio Paratici che puo’ comportare una responsabilita’ diretta del club. Secondo l’avvocato esperto in diritto sportivo, Cesare Di Cintio, “va detto che si tratta di una comunicazione a un indagato e al momento il reato riguarda false dichiarazioni al pm, che e’ un titolo di reato diverso da quello contestato ai vertici dell’Universita’. Siamo quindi in fase di indagine e sarebbe prematura qualsiasi tipo di previsione”. Ma il club bianconero puo’ rischiare provvedimenti disciplinari. “Le sanzioni – spiega Di Cintio – se viene accettata la responsabilita’, hanno un ventaglio molto ampio e dipendono dalla gravita’ dei fatti accertati: vanno dalla ammenda sino alla esclusione dal campionato. Nel caso di specie tuttavia e’ prematura qualsiasi previsione dato che il procedimento e’ solamente in fase di indagine”. Sull’inchiesta della Procura della Repubblica di Perugia sull’esame ‘farsa’ sostenuto da Suarez lo scorso settembre “per quanto riguarda un’eventuale responsabilita’ in campo sportivo servirebbe avere prima contezza dell’entita’ delle dichiarazioni del dirigente bianconero”, precisa ancora il legale. Per capire se il club bianconero rischia qualcosa, occorrera’ attendere di capire se gli sviluppi dell’indagine penale saranno ritenuti rilevanti anche dal procuratore federale Giuseppe Chine’, che a settembre aveva gia’ aperto un fascicolo di indagine e che dovra’ ora valutare se sulla base delle novita’ emerse dalla magistratura, sussistano elementi in grado di connotare un presunto illecito sportivo: “Se la procura federale ritenesse rilevanti questi ulteriori fatti potrebbe chiedere gli atti alla procura della Repubblica se ci sono fatti attinenti alla giustizia sportiva”, prosegue ancora Di Cintio. Il codice di giustizia sportiva e’ chiaro: considera illecito la violazione delle norme federali in materia di tesseramenti: “Esiste una norma ed e’ l’art. 32 comma 7 del Cgs FIGC – chiarisce l’avvocato – che sanziona disciplinarmente le condotte di dirigenti e societa’ che commettono atti volti ad ottenere attestazioni o documenti di cittadinanza falsi o comunque alterati al fine di eludere le norme in materia di ingresso e tesseramento di stranieri in Italia”. Con responsabilita’ diretta o oggettiva il club rischia le sanzioni da pecuniarie a penalizzazioni in classifica.
De Micheli su caso Suarez: “Non ho nulla a che fare con procedura d’esame”
n relazione ad alcuni articoli comparsi sui principali quotidiani online, relativi al caso del calciatore Suarez, la ministra dei Trasporti Paola De Micheli precisa che “come dichiarato anche ai magistrati in qualita’ di persona informata sui fatti, lo scorso settembre il dirigente della Juventus, Fabio Paratici, mio amico di infanzia e originario della mia stessa citta’, mi ha contattata per avere informazioni su come completare la pratica per il riconoscimento della cittadinanza italiana del calciatore Luis Alberto Sua’rez Di’az. Non avendo conoscenza della procedura specifica, ho chiamato il capo di gabinetto del ministero dell’Interno, Bruno Frattasi, per anticipargli che sarebbe stato contattato da un dirigente della Juventus che aveva bisogno di avere informazioni necessarie per completare la pratica per il riconoscimento della cittadinanza italiana di Suarez. Ogni racconto differente da questi fatti – sottolinea De Micheli – e’ pura strumentalizzazione che non corrisponde a quanto accaduto realmente, dal momento che non ho nulla a che fare con la procedura d’esame d’italiano di Suarez, oggetto dell’inchiesta”.
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