Sabato 5 dicembre, alle ore 18, in diretta streaming sulla pagina Facebook della libreria IoCiSto di Napoli, presentazione del libro di Raffaele La Capria, “La vita salvata. Conversazioni con Giovanna Stanzione”, Mondadori. Dialoga con l’autrice, Titti Marrone.
La scrittura è un incontro tra se stesso e l’altro. Si scrive per l’altro, per conoscerlo, per ritrovarlo una volta che sarà perduto. La scrittura è, in definitiva, un atto amoroso. “L’ultimo che mi sia rimasto.” Raffaele La Capria, una delle voci più importanti e amate della Letteratura del Novecento, si racconta a Giovanna Stanzione, scrittrice esordiente, in un lungo, intenso dialogo che non è mai solo un incontro intellettuale ma intreccia ricordi, riflessioni, delusioni e speranze di un’esistenza, l’una al tramonto, l’altra all’inizio, raccogliendo e custodendo tutto ciò che della vita alla fine si salva. In un’intima e appassionata confessione Raffaele La Capria ripercorre i temi topici della sua scrittura, ponendosi ancora una volta gli interrogativi esistenziali e umani di tutta una vita e che hanno segnato, tappa per tappa, quella dei suoi lettori: la costruzione della propria identità di uomo e di scrittore; la “ferita” che origina la vocazione letteraria; lo stupore della letteratura e la conoscenza del mondo grazie all’intuizione poetica; il rapporto con il passato, che per mezzo del presente è rinnovato e rivive; e poi i libri amati, quelli riusciti e non, la fuga dalla falsa complicazione, dalla retorica e dal vuoto artificio; il ruolo della letteratura come leva che smuove e ricerca la verità sotterranea del nostro tempo; il ricordare e l’essere ricordati; e infine la riflessione sul rapporto tra uno scrittore e la morte, sulla scena letteraria italiana di oggi e il suo legame con la tradizione.
“Ciò che mi dispiacerà parecchio lasciare sono gli attimi subito successivi al movimento. Quelli appena dopo l’alba o il tramonto di una bella giornata, o quando la risacca del mare incurva le spiagge, l’acqua abbraccia il corpo del tuffatore, gli alberi e ogni filo d’erba tornano fermi dopo essere stati scossi dal vento. Tutto ciò che si fa nella vita, in fondo, non è che un accumulo di attimi finiti. Il tempo stesso lo si può scomporre in infiniti attimi finiti. Questo dà valore a ogni singolo, minuscolo, istante, non crede?”
Pagina dopo pagina, emerge un ritratto inedito di Raffaele La Capria, messo a confronto con il passare del tempo, con i cambiamenti e le similitudini del presente, ma anche la fotografia della generazione di coloro che si affacciano oggi alla scrittura e si trovano ad affrontare il senso di smarrimento, la fran- tumazione dell’identità e la necessità di costruire la vita intera che hanno davanti. A tutti La Capria consegna il suo insegnamento più prezioso: l’importante è conservare una visione lieve del mondo. Quella che dopo ogni immersione ti spinge a guardare in alto e a cercare in tutti i modi di tornare a galleggiare in superficie.
Qui puoi seguire la diretta: https://www.facebook.com/libreriaiocisto/
Raffaele La Capria è uno degli scrittori italiani più significativi e amati del Novecento e di questo scorcio del nuovo secolo. Nato a Napoli nel 1922, esordì con Un giorno d’impazienza (1952) e raggiunse la fama con Ferito a morte (1961, premio Strega). Tra le sue opere, False partenze (1974 e 1995), L’armonia perduta (1986), Letteratura e salti mortali (1990), La mosca nella bottiglia (1996), Lo stile dell’anatra (2001), L’estro quotidiano (2005), Doppio misto (2012), La bellezza di Roma (2014), Il fallimento della consapevolezza (2018).
Giovanna Stanzione è nata a Salerno nel 1988, ha conseguito il dottorato di ricerca a Roma e attualmente vive a Torino. È autrice di articoli, racconti e testi teatrali.
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Articolo pubblicato il giorno 4 Dicembre 2020 - 11:59