Lo sottolinea l’avvocato Erich Grimaldi, del “Comitato per il diritto alla cura tempestiva domiciliare nell’epidemia di Covid-19”, che ha inviato una diffida a Palazzo Santa Lucia (Ufficio di presidenza e Unita’ di Crisi), Prefettura, Comune e Protezione Civile di NAPOLI, e a tutte le Asl della regione con la quale chiede di conoscere la ragione di questo ritardo, “visto il momento emergenziale che stiamo vivendo”. Si tratta di medici, sottolinea, Grimaldi, “che potrebbero essere preziosi per coprire le gravi criticita’ della medicina territoriale e utili alle Unita’ Speciali di Continuita’ Assistenziale, che potrebbero concentrarsi in quelli che sono i propri compiti, al momento sotto organico in Campania”.
“Non serve alcuna legge speciale – spiega Emilio Giuliano, presidente di Italia Medicina – per poterli utilizzare come supporto alle unita’ operative di prevenzione collettiva e ai SEP, a fare i tamponi, oltre che nell’area assistenziale di base, per le vaccinazioni, per le riabilitazioni e per l’assistenza domiciliare integrata, come gia’ si fa con il completamento orario. Basta una semplice determina, o una circolare regionale, ovviamente previa copertura economica, e degli avvisi operativi al direttori generali delle Asl”. Per Grimaldi, tale azione permetterebbe finalmente alle Usca a pieno regime, “sarebbe possibile intercettare i pazienti prima del ricorso alle cure ospedaliere, cioe’ prima che manifestino una sintomatologia importanti e per i quali e’ indispensabile una valutazione medica immediata, per esempio, oltre che con l’esecuzione del tampone domicilio, anche con una ecografia polmonare, esami ematologici, elettrocardiogramma, saturazione emoglobinica arteriosa”.
“Il piano di messa a disposizione dei medici di Continuita’ Assistenziale (CA), proposto da Italia Medicina, e gia’ agli atti della Regione Campania, – spiega Giuliano – riguarda circa 1.400 medici, di cui circa 900 titolari e tra questi, da contatti diretti avuti con i medici stessi e con un centinaio dei nostri associati, riteniamo che circa 300 medici di CA potrebbero aderire volontariamente al piano ‘pilota’ anti Covid 19 di potenziamento con personale medico della medicina territoriale, nei distretti”. “Le adesioni – conclude il presidente di Medicina Italia – andranno valutate favorendo criteri di qualita’, come l’anzianita’ di servizio e l’appartenenza al territorio, requisiti che possono garantire efficacia ed efficienza dell’intervento messo in campo”.
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