L’assenza di Osimhen sta pesando non poco sulle dinamiche di gioco del Napoli di Gennaro Gattuso. L’attaccante nigeriano è stato prelevato in estate dal Lilla a una cifra monstre per gli standard di acquisto nelle sessioni di calciomercato del presidente Aurelio De Laurentiis: 70 milioni complessivi quelli investiti dalla società partenopea, tra 50 milioni versati in una soluzione cash e quattro giocatori (Karnezis, Manzi, Palmieri, Liguori) valutati 20 milioni di euro.
Le quote della Serie A italiana di inizio stagione, anche in virtù dell’altisonante acquisto di Osimhen, designavano il Napoli come la terza grande candidata per la vittoria della Serie A, nel caso in cui Inter e Juventus avessero fallito l’attacco allo scudetto tricolore. L’inizio di stagione sta confermando la bontà del lavoro di Gennaro Gattuso e il grande valore della rosa partenopea, non a caso a ridosso delle due squadre citate in precedenza: l’unica variabile impazzita di questo primo terzo di Serie A è stato il Milan di Ibrahimovic e Pioli, che si ritrova con gruzzolo di punti di vantaggio rispetto alle inseguitrici.
Four-time African player of the year, @setoo9 thinks #Napoli</a > and @NGSuperEagles star, @victorosimhen9 can make Africa proud 🙏🇳🇬 #Qatar2 022#Fi
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Fin dalla partita di apertura contro il Parma, in trasferta, l’ingresso nel secondo tempo dell’attaccante nigeriano ha testimoniato come potesse essere decisivo per le sorti della manovra offensiva azzurra, e non a caso è stato schierato dal 1′ fin dalla partita successiva dal tecnico ex-Milan. Con lui in campo, infatti, Gattuso è passato dal 4-3-3 della scorsa stagione a un 4-2-3-1 maggiormente a trazione anteriore, grazie alle abilità del talento ex-Lilla: abilità nel ricercare la profondità, senso del goal, gioco spalle alla porta e capacità di liberare spazi in cui può banchettare la batteria di trequartisti alle sue spalle. Quest’ultimo è il motivo principale della centralità di Osimhen nel progetto Napoli: Mertens, Lozano, Insigne e le altre ali e mezze punte presenti in rosa hanno goduto ampiamente di maggiori spazi grazie alla presenza del centravanti nigeriano, nonostante Osimhen non sia ancora riuscito a fornire una grande quantità di reti per la squadra azzurra: per ora solo due reti nelle sei presenze in Serie A.
A interrompere tutto, però, è stato un brutto infortunio occorso al centravanti nella sosta per le nazionali di novembre: Osimhen, durante gli impegni con la nazionale nigeriana, è stato vittima di una dolorosa lussazione scomposta alla spalla, un tipo di infortunio che pareva poter essere di poco conto e invece sta prolungando l’assenza dai campi dell’attaccante di settimana in settimana. Ormai è probabile che il rientro dell’attaccante avverrà direttamente a inizio 2021, dopo la sosta natalizia: un’assenza di circa un mese e mezzo cui il Napoli sta cercando di sopperire, ma che di certo non sta facilitando il lavoro di Gattuso. La quantità e qualità dei sostituti non mancano, partendo dal massimo capocannoniere della storia della squadra partenopea, Dries Mertens, e arrivando a un Andrea Petagna arrivato in sordina ma che nelle ultime settimane sta dimostrando di poter esercitare un importante ruolo da comprimario nello scacchiere azzurro. Aspettando Victor Osimhen: nelle idee del tecnico, resta lui il prescelto per guidare l’attacco del Napoli.
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Articolo pubblicato il giorno 18 Dicembre 2020 - 11:31