Sono 49 i detenuti ristretti negli istituti di pena della Campania ad essere positivi al Covid.
Il dato e’ stato reso noto da Samuele Ciambriello, garante dei diritti dei detenuti della Campania nel corso della presentazione dei “Quaderni di ricerca”, un rapporto sulla situazione carceraria nella regione. Per due soli detenuti e’ stato necessario il ricovero in ospedale: uno e’ al “Cotugno” di Napoli, l’altro all’ospedale di Salerno. Il piu’ alto numero di detenuti positivi, secondo i dati forniti dall’ufficio del Garante, si registra, nel carcere di Secondigliano, seguito a ruota da Poggioreale (15).
Suicidi, contagi, sovraffollamento e mancanza di contatto con i familiari per effetto della pandemia. La fotografia scattata da ‘Quaderni di ricerca’ sulla condizione carceraria in Campania curati dal garante regionale dei detenuti, Samuele Ciambriello, non e’ diversa da quello che trapela dalla notizie della cronaca quotidiana. I ‘Quaderni’ pero’ contengono anche proposte per migliorare le condizioni di vita negli istituti di pena e favorire il reinserimento lavorativo e sociale degli ex detenuti. L’iniziativa e’ stata presentata nella sede del Consiglio regionale della Campania da Ciambriello e dal presidente del consiglio regionale, Gennaro Oliviero.
“Per affrontare le esigenze sanitarie, che il Covid 19 ha messo in evidenza con particolare forza, e quelle legate al reinserimento lavorativo dei detenuti, per il quale bisogna intensificare gli sforzi, daremo vita a un gruppo di lavoro che possa approfondire e sviluppare un’iniziativa legislativa di modifica della legge regionale 18/2006 “, spiega Oliviero. Nelle carceri campane, elenca Ciambriello, ci sono stati, dall’inizio del 2020, nove suicidi. La diffusione del contagio da Covid 19 ha fatto registrare 158 detenuti positivi, tra cui 3 ricoverati presso i presidi ospedalieri esterni, e 160 operatori del sistema carcerario sono stati contagiati, tra cui il responsabile medico della sanita’ penitenziaria del carcere di Secondigliano, che e’ deceduto. “In molti istituti sono state create aree verdi per incontrare i familiari, ma le azioni messe in campo sono ancora insufficienti per garantire quella che e’ un’esigenza fondamentale ed un diritto che la detenzione non deve sottrarre – sottolinea – Inoltre, soprattutto per il carcere di Poggioreale, urge un’azione di ristrutturazione e di ampliamento degli spazi carcerari. Chiedo perche’ i 12 milioni di euro per la ristrutturazione di questo istituto penitenziario messi a disposizione del Provveditorato campano per le opere pubbliche non siano stati spesi”.
“Nell’opuscolo, che abbiamo realizzato insieme con l’Osservatorio regionale sulla detenzione, affrontiamo – spiega Ciambriello – i problemi del pianeta-carcere nel delicato momento che stiamo vivendo, tra emergenza Covid-19, suicidi, sanita’ inadeguata ed affettivita’ mancata. Nelle carceri campane ci sono stati, dall’inizio del 2020, nove suicidi. Per quanto riguarda il tema dell’affettivita’ ristretta, in molti istituti sono state create aree verdi per incontrare i familiari, ma le azioni messe in campo sono ancora insufficienti per garantire quella che e’ un’esigenza fondamentale ed un diritto che la detenzione non deve sottrarre. Inoltre – ancora Ciambriello – soprattutto per il carcere di Poggioreale, urge un’azione di ristrutturazione e di ampliamento degli spazi carcerari e, a questo proposito, chiedo perche’ i dodici milioni di euro per la ristrutturazione di questo istituto penitenziario, messi a disposizione del Provveditorato campano per le opere pubbliche, non siano stati spesi”.
Articolo pubblicato il giorno 9 Dicembre 2020 - 22:05