La Fincantieri di Castellammare di Stabia si fa protagonista di un “progetto pilota” per lo screening con test rapido per l’individuazione di lavoratori in azienda che hanno contratto il Covid-19.
Lo screening sara’ condotto sui dipendenti e le tute blu dell’indotto, fino al prossimo 31 gennaio 2021. A cadenza settimanale, saranno effettuati 50 prelievi che interesseranno una platea di 1.220 lavoratori: 570 dipendenti diretti e 650 dell’indotto Fincantieri. La societa’ di Trieste ha firmato oggi un protocollo d’intesa con l’Unione degli Industriali di Napoli e con l’Asl Napoli 3 Sud, competente per territorio, in base al quale i dipendenti del cantiere navale di Castellammare di Stabia saranno sottoposti – su base volontaria – ai test rapidi, per rilevare eventuali casi di positivita’ anche asintomatici e scongiurare il propagarsi della pandemia negli ambienti di lavoro. E
ventuali positivita’ indurranno poi l’azienda a sottoporre i soggetti interessati a ulteriori approfondimenti con un tampone Rna. Per il lavoratore che risultera’ positivo al Covid-19, scatteranno le norme di prevenzione e di isolamento sanitario previste. L’attestazione di fine quarantena e di fine isolamento domiciliare fiduciario sara’ attestata dalla Asl Napoli 3 Sud secondo il criterio epidemiologico. La sede di effettuazione dei test rapidi sara’ resa disponibile dalla Fincantieri, all’interno del perimetro dello stabilimento. Il personale infermieristico specializzato sara’ fornito dall’Asl Napoli 3 Sud.
I tamponi saranno processati dai laboratori privati accreditati autorizzati ad effettuare test molecolari per SARS CoV-2 che operano secondo le indicazioni regionali. A cadenza settimanale, saranno effettuati 50 prelievi che interesseranno una platea di 1.220 lavoratori: 570 dipendenti diretti e 650 dell’indotto Fincantieri. Hanno firmato il protocollo d’intesa il direttore dello stabilimento di Castellammare di Stabia, Gilberto Tobaldi, il direttore generale dell’Asl Napoli 3 Sud, Gennaro Sosto, e per l’Unione degli Industriali di Napoli, Michele Lignola.
Articolo pubblicato il giorno 2 Dicembre 2020 - 20:12