Non si รจ fatta attendere la risposta degli 11 consiglieri del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torre annunziata dopo la lettera della presidente Luisa Liguoro nella quale si invitava i firmatari della richiesta di dimissioni a lavorare per “l’unitร in questo periodo difficile per tutti”.
Una risposta in cui gli 11 firmatari chiedono alla presidente di avviare un reale confronto volto al riconoscimento del ruolo e della differenza di vedute all’interno del Consiglio. “Finalmente la centralitaฬ dellโAvvocatura oplontina – si legge nella risposta-diventa unโesigenza pressante di questo COA! Il richiamo ad un generale senso di responsabilitaฬ, alla luce del drammatico momento che vive lโintero paese ed in specie lโAvvocatura, non puoฬ non essere valutato con la opportuna serenitaฬ, pur non apprezzando il parzialmente larvato richiamo alle motivazioni che avrebbero ispirato la nostra iniziativa. Eโ inutile nascondere il vero tema centrale del dibattere. Ad oggi allโinterno del Coa sono emerse due visioni di insieme completamente contrapposte che caratterizzano lโazione di due gruppi”.
Ed ecco le puntualizzazioni sulla diversitร di vedute: “Voler ridurre le motivazioni di questa dicotomia a singoli episodi appare come analisi del tutto inveritiera ed inappropriata.ย Nel corso di questi mesi il nostro gruppo ha proposto numerose iniziative a favore della classe puntualmente disattese o artatamente imputate ad altri soggetti e cioฬ solo a fini di mera propaganda.
Riteniamo che il garbato appello al senso di responsabilitaฬ rivolto in particolare a โnoi undiciโ debba coniugarsi con una serie di atti ed iniziative, sollecitati innumerevoli volte, che concretamente favoriscono la partecipazione corale del consiglio alle scelte ed alle iniziative da portare avanti. Dโaltronde, nel corso di ripetuti incontri informali, Ti abbiamo piuฬ volte invitato a cercare soluzioni capaci di trovare una sintesi rispetto a tale vivace dialettica. Soluzioni che sarebbero dovute provenire proprio da Te a cui abbiamo sempre riconosciuto il ruolo che istituzionalmente Ti deriva dalla carica”.
E infine le richieste di un confronto vero, leale e democratico: “Rispetto a tanto il piuฬ assoluto silenzio fino allโappello al senso di responsabilitaฬ. Silenzio che si eฬ acuito anche per la Tua scelta, assolutamente non condivisa e piuฬ volte rappresentata, di non convocare il consiglio con una cadenza settimanale, nonostante sia urgente e pressante il grave momento che vive lโAvvocatura.
Poni le condizioni affincheฬ le nostre proposte possano essere realmente oggetto di valutazione da parte dellโintero consiglio.
In questo drammatico momento occorre responsabilitaฬ reciproca. Infine di fronte alla paventata possibilitร di scioglimento del Coa, noi 11 siamo di fatto la maggioranza, non permetteremo che ciรฒ avvenga. Anzi, ne assicureremo il funzionamento”.
La lettera รจ firmata da Fausta Antonella Cirillo, Giusy di Nola, Francesco Maddaloni, Rachele Palomba, Francesco Pane, Vincenzo Polese, Antonino Raffone, Mario Sabbia, Francesco Savastano, Antonio Suarato, Giovanni Visco.
Articolo pubblicato il giorno 1 Dicembre 2020 - 19:49