E’ accaduto ieri pomeriggio a Marigliano, nel Napoletano, dove un 17enne e’ stato ferito all’addome con un coltello a serramanico da un ragazzo di 14 anni, per essere intervenuto a difesa del fratellino di quest’ultimo, 9 anni, ‘colpevole’ di aver fatto cadere e rompere il cellulare del suo familiare. Una disattenzione da parte del bambino, forse, oppure uno scherzo finito con la caduta del cellulare del 14enne che si e’ accanito sul fratellino colpendolo con calci e pugni tanto forti da non lasciare indifferente il ragazzo di 17 anni che ha cercato di dirimere la lite. Poco prima i tre stavano scherzando in strada per un incontro tra amici. I due fratelli, residenti nella vicina San Vitaliano, si erano recati dagli amici a Marigliano e avevano incontrato il 17enne rimasto alla fine vittima della violenta aggressione da parte dell’amichetto.
Il giovane ragazzo ha assistito alla scena: ha visto il cellulare cadere, e alla fine ha cercato di frapporsi tra i litiganti per evitare il peggio al bambino, che stava soccombendo sotto la furia del fratello grande. Mentre cercava di riparare il bambino, pero’, e’ stato ferito all’addome dall’adolescente che ha estratto un coltellino a serramanico. La vittima e’ stata portata nell’ospedale civile di Nola, dove e’ rimasta in osservazione anche oggi sebbene non in pericolo di vita, mentre il 14enne e’ stato denunciato per lesioni aggravate. A raccontare l’accaduto ai carabinieri e’ stato lo stesso 17enne. Un episodio di violenza che lascia incredula la cittadinanza, ma che secondo alcuni esperti e’ tra gli effetti dell’isolamento forzato cui sono stati costretti i ragazzi in questo periodo di pandemia.
”L’isolamento porta ad un atteggiamento ostico e ad un ‘discontrollo’ degli impulsi adolescenziali – spiega la psicoterapeuta Cettina Giliberti, che si occupa soprattutto dei problemi adolescenziali – purtroppo stiamo assistendo ad una fase relazionale che definirei autistica da parte di tanti ragazzini, a causa dei danni che restrizioni e isolamenti stanno provocando. Sto ricevendo tante chiamate da genitori che non sanno come rapportarsi ai figli, che si stanno chiudendo in se stessi e mostrano una rabbia repressa. Non favorendo occasioni di relazioni personali dirette, come a scuola o con le uscite tra ragazzi, la fascia adolescenziale risulta essere quella piu’ colpita, quella che prevalentemente si e’ chiusa nelle relazioni virtuali acute, con videogiochi o chiamate a distanza. L’isolamento porta ad un atteggiamento ostico e non mi meravigliano episodi, anche se limite, come quello avvenuto a Marigliano, dove anche un semplice fatto come la rottura di un cellulare, diventa un dramma e scatena la rabbia incontrollata e repressa”.
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