“Dalle prime rilevazioni sono pervenute 46.316 richieste, corrispondenti ad altrettanti nuclei familiari”, spiegano il sindaco Luigi de Magistris, il vicesindaco Enrico Panini e l’assessore alle Politiche sociali Monica Buonanno. “Se statisticamente ad ogni nucleo familiare assegniamo una media di 4 componenti – aggiungono – significa che i bonus spesa soddisferanno più di 185mila persone, il 20% della popolazione complessiva cittadina. Una fetta ampia della cittadinanza, rappresentata da coloro che vivono senza alcun reddito o, in taluni casi, un aiuto ai percettori del Reddito di cittadinanza con nuclei familiari numerosi”. Secondo quanto emerge dall’analisi della rilevazione dei dati, il 9% dei richiedenti ha utilizzato il servizio dei Caf, il 91% ha preferito l’uso della piattaforma con mail personale; il 27.8% dei richiedenti ricade nella fascia di età dai 36 ai 45 anni, il 26.6% nella fascia di età tra i 46 e i 55 anni.
“Una prima lettura – commentano il sindaco e gli assessori – ci restituisce, ancora una volta, una fotografia della nostra realtà cittadina, compressa dalla ricaduta economica e sociale del Covid, che ha inginocchiato territori già piegati. Preoccupano le fasce di età, giovani e adulti, sulle quali è indispensabile fare una riflessione profonda: 25.237 persone dichiarano di non avere nulla o di beneficiare del solo reddito di cittadinanza. Cosa offrirà il sistema-Paese a questo nuovo target post pandemico? Sempre più, ancora una volta, chiediamo a voce alta al Governo centrale e regionale di porre in essere quanto prima una misura universale di sostegno e un piano straordinario contro il precariato”. De Magistris, Panini e Buonanno rivendicano di essere stati “all’altezza di una sfida complicata. Abbiamo già iniziato i controlli, per consegnare i Pin nei prossimi giorni. Abbiamo adottato una procedura che assicura equità, trasparenza e uguaglianza, guardata con molta attenzione da altri grandi Comuni. Quando l’informatizzazione si accompagna a processi di grande attenzione verso i più deboli, significa che l’Amministrazione sta rapidamente accorciando le distanze tra il Palazzo e la comunità”.
“Ci siamo mossi in velocità – concludono – per dare subito alla città una boccata di ossigeno, con la volontà di permettere a tutti coloro che sono stati esclusi da altre misure di sostegno di poter continuare a fare la spesa e provvedere al sostentamento della famiglia, soprattutto con l’avvicinarsi delle feste natalizie. Quest’anno ha pesato molto su tutti noi, sull’economia, sul lavoro, sui sistemi di welfare: vogliamo che i cittadini di NAPOLI più fragili possano trascorrere un Natale sereno nonostante l’emergenza in atto”.
Le Municipalità dalle quali pervengono più richieste sono la Municipalità 2 (Avvocata, Montecalvario, Mercato, Pendino, Porto, San Giuseppe), la 3 (Stella, San Carlo all’Arena) e la 6 (Ponticelli, Barra, San Giovanni a Teduccio), seguite dalle Municipalità 4 (San Lorenzo, Vicaria, Poggioreale, Zona industriale), 7 (Miano, Secondigliano, San Pietro a Patierno) e 8 (Piscinola, Marianella, Chiaiano, Scampia). “Di fatto – spiegano sindaco e assessori – anche in questo caso la statistica non tradisce le analisi socio economiche che conduciamo quotidianamente ascoltando le persone, camminando per le strade, percorrendo le strade, le piazze, le scale della nostra città”. Il 50% dei richiedenti stranieri proviene dallo Sri Lanka, seguito con un evidente stacco percentuale da Ucraina, Pakistan e Bangladesh. “Potrebbe significare – sottolineano de Magistris, Panini e Buonanno – che circa 4mila cittadini dello Sri Lanka della nostra città non hanno un contratto di lavoro regolare né forme di sostegno al reddito, ma resta da verificare, come per tutti, se siano o meno beneficiari di reddito di cittadinanza. Ora aspettiamo gli esiti definitivi dei controlli per un’analisi complessiva corretta”
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