Nella mattinata, ad Altavilla Silentina i carabinieri del Comando Provinciale di Salerno e della Compagnia di Eboli hanno arrestato – su ordine della magistratura – un cinquantenne del posto, ritenuto il responsabile della morte di Snejana Bunaclea, la badante moldava di quarantatré anni trovata lo scorso 5 marzo senza vita all’interno di una vasca da bagno nell’abitazione dove, solo pochi mesi prima, era andata a vivere per prendersi cura di un’anziana signora.
L’uomo, incensurato, figlio dell’anziana è stato portato via questa mattina dalle stesse mura dove gli inquirenti ritengono che, per motivi passionali, abbia ucciso la donna la scorsa primavera. Ora si trova in carcere a Fuorni, in applicazione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Salerno. Nei prossimi giorni si terrà il primo interrogatorio.
Il provvedimento si fonda sui gravi indizi di colpevolezza – fanno sapere i militari dell’Arma – a conclusione di una serrata attività di indagine diretta e coordinata dalla Procura di Salerno, avviata lo stesso giorno del rinvenimento del cadavere della donna. La causa della morte, a prima vista, sembrava essere stata un malore.
I sospetti si sono subito indirizzati verso l’arrestato, il quale per depistare le indagini, avrebbe detto che la vittima avesse problemi di salute, per avvalorare la tesi di una sua morte naturale.
Sequestrata dalle forze dell’ordine anche parte dell’immobile in cui si è verificato il decesso e disposto l’esame autoptico sulla salma della giovane donna. Proprio l’autopsia avrebbe avvalorato l’ipotesi di un omicidio d’impeto, avvenuto con un movente di tipo passionale. L’uomo, nel corso della convivenza sotto lo stesso tetto con la badante moldava, si sarebbe invaghito della donna, non accettando che la stessa avesse iniziato a frequentare un altro suo conoscente, divenuto così suo rivale in amore. Un appuntamento a cena con quest’ultimo potrebbe essere stata la causa scatenante del litigio che, nell’ipotesi degli inquirenti, sarebbe presto degenerato e avrebbe portato all’omicidio della donna, avvenuto nel bagno del primo piano della villetta dove entrambi vivevano. Raggiunta mentre si stava lavando, dopo essere riuscito a cogliendola di sorpresa, l’uomo l’avrebbe affogata, tenendole schiacciata la testa sul fondo della vasca da bagno piena d’acqua.
In seguito, sempre secondo quanto emerso dalle indagini, l’omicida si sarebbe reso conto di quanto accaduto e, solo dopo aver alterato la scena del crimine per simulare un incidente, avrebbe allertato i soccorsi. I ripetuti sopralluoghi sul luogo teatro degli eventi e gli esami di laboratorio effettuati dai carabinieri del RIS di Roma, uniti alle dichiarazioni di alcuni “testimoni” chiave, avrebbero evidenziato tutte le incongruenze delle versioni fornite inizialmente dall’uomo, ricostruendo un quadro accusatorio ritenuto assolutamente solido e concreto dal GIP di Salerno che ha disposto l’arresto.
Gustavo Gentile
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