Mancata inclusione dei lavoratori delle ditte nell’ambito dei percorsi di screening per il rilevamento da infezioni da COVID-19 individuati dalla ASL Salerno per i suoi dipendenti. Proclamato lo stato di agitazione dai segretari provinciali FISASCAT CISL Prisco Fortino e Teresa Iannaco.
Nessun tampone per il personale di logistica e pulizia. Una condizione di “mancata sicurezza sul lavoro” che, a parere del sindacato è dovuta “solo a una questione di impegno economico sui costi degli esami e su chi tale onere deve gravare. In tutto questo i lavoratori vogliono sicurezza poiché il mancato rispetto delle norme e dei percorsi può gravemente minare la salute degli addetti, ma soprattutto degli utenti e di tutta la popolazione.”
“Spiace dover sottolineare – Si legge nel comunicato a firma FISASCAT – che l’assenza del manager Iervolino in questi giorni si è fatta sentire anche in considerazione che la sua provata esperienza di Direttore Sanitario avrebbe certamente evitato la maggior parte degli incidenti di percorso che abbiamo dovuto constatare. I lavoratori chiedono pari dignità e di essere inseriti nei percorsi di prevenzione come tutti gli altri dipendenti dell’ente, anche alla luce del fatto che operano gomito a gomito con gli stessi e quindi sottoposti agli stessi rischi per sé stessi e per gli altri. Chiediamo al Direttore Generale di intervenire sulla questione. D’altra parte è un medico e a tratti quando si parla con i dirigenti aziendali dell’ASL sembra essere anche l’unico.”
Un’attività di screening necessaria al fine di individuare eventuali contagi e scongiurare la nascita di eventuali focolai. I lavoratori “Devono essere messi in una condizione lavorativa di assoluta sicurezza sia per la committenza che per i propri cari. – Sottolineano dal sindacato, concludendo – se non ci sarà una soluzione celere alla questione gli operatori saranno costretti a non poter accedere ai reparti.”
Articolo pubblicato il giorno 3 Dicembre 2020 - 14:11