Il vicesindaco di Anacapri Francesco Cerrotta lancia l’appello e chiede alle istituzioni competenti di attivarsi affinchè gli studenti dell’isola non subiscano un danno enorme e ingiusto. Lo chiede nel corso di un’intervista
Il Comune di Anacapri – spiega Cerrotta – ha inviato una nota al governatore De Luca» per chiedere la possibilità di riaprire la scuola in presenza. Gli istituti sono «l’ambiente più sicuro che ci possa essere, rispettano dei protocolli incredibili. Da noi per raggiungere le aule i ragazzi o vanno a piedi o con bus dedicati. Per cui non abbiamo neanche il problema della mobilità. E invece ancora oggi i nostri ragazzi non possono andare a scuola in presenza».
«A Milano – sottolinea Cerrotta – in piena zona rossa si andava a scuola in presenza fino alla prima elementare, da noi no, neanche in zona gialla. Noi vogliamo quello che già esiste in tutta Italia. Non vogliamo restrizioni in un territorio dove, oltre al fatto che sicuramente si rispettano le regole, non c’è il problema. Nelle città affollate il problema sono le metropolitane e i mezzi di trasporto. Ad Anacapri non esiste. Tutto questo è un danno ai ragazzi, alle famiglie ed alla comunità. Chiediamo che sia semplicemente applicato quello che il governo ha stabilito».
Ha fatto molto scalpore anche la decisione di firmare un’ordinanza (in concomitanza con il sindaco di Capri Marino Lembo) con la quale si istituisce la ‘zona gialla’ dal 20 al 23 dicembre nell’isola nonostante il governatore Vincenzo De Luca abbia disposto la ‘zona arancione’ e nuove limitazioni per tutta la regione. «La nostra non è stata una decisione contro nessuno» ha tenuto a precisare Cerrotta. «Noi abbiamo emesso una nostra ordinanza dopo aver fatto una valutazione per il nostro territorio.
Così ci siamo resi, quindi, conto che i provvedimenti dovrebbero essere territoriali perché ogni città ha le sue peculiarità». «Sulla nostra area – spiega a ilSud24.it – non c’è problema di pandemia, ad Anacapri ci sono quattro positivi asintomatici (su 7mila abitanti circa, ndr.). Tutti i nostri concittadini, già da marzo, si comportano in modo eccellente per cui riteniamo che non sia giusto che un territorio del genere non sia in zona gialla come deciso dal ministro Speranza».
Una decisione che sembra non aver portato nessun tipo di problema. Come l’hanno presa i cittadini? «Ci hanno appoggiato, ci sono vicini. Hanno apprezzato questo “coraggio”, come dicono loro, ma coraggio non è, è un semplice atto amministrativo che focalizza la situazione territoriale del momento. Un atto però che non significa liberi tutti, assolutamente no».
di Mauro Della Corte
Articolo pubblicato il giorno 21 Dicembre 2020 - 12:13