Dal 3 al 6 dicembre l’evento si terrà sui social tra testimonianze e idee per la ricostruzione culturale. Dal lancio del progetto “Negativi urbani” per ripensare gli spazi metropolitani al racconto emozionale di una Napoli spaesata.
Un video appello “Per la cultura dal vivo”, girato nei luoghi magici di Palazzo Serra di Cassano, aprirà la II edizione di Montedidio Racconta, manifestazione culturale e sociale ideata da Iuppiter, Interno A14 e Amici di Palazzo Serra di Cassano per la valorizzazione di Pizzofalcone e del cuore antico di Napoli. L’impossibilità di poter organizzare l’iniziativa con la presenza del pubblico ha rivoluzionato la programmazione della manifestazione: idee e testimonianze sui tempi che stiamo vivendo “viaggeranno” sul network social di Montedidio Racconta attraverso eventi gratuiti in streaming.
Il 3 dicembre, alle ore 16, Montedidio Racconta lancia “Per una cultura dal vivo”, video appello per la riapertura di musei, cinema e teatri, un manifesto in favore del “mondo della cultura e dei saperi” relegato da chi ci governa – come dice il testo dell’appello – “al ruolo di appendice, e con esso i suoi lavoratori, i suoi artisti, le sue maestranze, i suoi visionari, le sue fragilità, le sue ricchezze”. Protagonisti del video sono gli stessi ideatori e organizzatori di Montedidio Racconta (Laura Cocozza, Vincenza Donzelli, Max De Francesco, Espedito Pistone, Tony Baldini, Giordana Moltedo), che s’aggirano nei luoghi vuoti di Palazzo Serra di Cassano, tra cui l’Istituto Italiano per gli Studi filosofici, alla ricerca delle parole “giuste” per avviare la ricostruzione della vita culturale che è “il cibo spirituale di un popolo, la password per il benessere e la democrazia, l’antidoto contro il pensiero unico, l’armatura magica e nobile della libertà”.
Il 4 dicembre va in onda, alle ore 18, “Napoli antivirus”, racconto “fuori dall’ordinario” del 2020, con una raccolta di video emozionali dedicati alla città in quarantena e di testimonianze dal mondo della cultura, dello spettacolo e della comunicazione. Interventi di Francesco Serra, Ottavio Lucarelli, Maurizio Gemma, Marco Critelli, Valeria Papale, Antonello Cossia e Peppe Iodice.
Il 5 dicembre, alle ore 18, il progetto “Negativi urbani” debutta a Montedidio Racconta. A parlarne è l’architetto Giuseppe Raimondo, ideatore dell’iniziativa che mira a ripensare gli spazi metropolitani. Un progetto trasversale, con la partecipazione di personalità del mondo dell’architettura, che ha come obiettivo quello di coinvolgere i soggetti più importanti per le dinamiche di sviluppo urbano, come antropologi, sociologi, artisti, oltre che le professioni più strettamente collegate alla progettazione urbana. Un viaggio nell’architettura pre e post lockdown attraverso foto, video e i contributi scientifici di Alfonso Femia, Andrea Maffei, Valerio Petrarca, In-nova Studio. L’evento si avvale del patrocinio dell’Ordine degli Architetti di Napoli.
Il 6 dicembre, alle ore 18, Montedidio Racconta chiude la seconda edizione con La felicità di essere attore, in cui Yari Gugliucci interpreta il suo libro “Secondo Billy Sacramento” (Iuppiter Edizioni). Lo spettacolo, prodotto dalla Riverstudio (Flora Fiume, Maurizio Fiume), rappresentato “dal vivo” nella I edizione di Montedidio (maggio 2019), va in onda integralmente per la prima volta. L’opera è un viaggio sul filo della perdita della identità della generazione 2.0. in cui ritorna Billy Sacramento, il personaggio surreale attraverso cui Gugliucci racconta ciò che può accadere a un attore italiano che lavora a Los Angeles. Questa volta è alle prese col suo funerale. Ma non è il funerale di un comune mortale.
Gli eventi saranno visibili gratuitamente:
sul canale Youtube Iuppiter TV: https://www.youtube.com/c/IuppiterTV/featured
sul sito ufficiale www.montedidioracconta.com
sulle pagine Facebook Montedidio Racconta e Iuppiter Edizioni
PROGRAMMA IN STREAMING / Montedidio Racconta 2020
3 dicembre 2020
ore 16 – Apertura II edizione Montedidio Racconta con il lancio del video appello Per la cultura dal vivo, girato a Palazzo Serra di Cassano. Prodotto da Iuppiter. Testo di Max De Francesco. Voce di Umberto Aprea. Con la partecipazione di Laura Cocozza, Vincenza Donzelli, Max De Francesco, Espedito Pistone, Tony Baldini, Giordana Moltedo.
4 dicembre 2020
ore 18 – Napoli antivirus: racconto della città e della cultura in lockdown. Conduce Laura Cocozza. Interventi di Francesco Serra, Ottavio Lucarelli, Maurizio Gemma, Marco Critelli, Valeria Papale, Vincenza Donzelli, Max De Francesco, Antonello Cossia e Peppe Iodice.
5 dicembre 2020
ore 18 – Negativi urbani: presentazione del progetto di rigenerazione urbana ideato dall’architetto Giuseppe Raimondo. Conduce Espedito Pistone. Foto e video di Tony Baldini. Contributi scientifici di Alfonso Femia, Andrea Maffei, Valerio Petrarca, In-nova Studio.
6 dicembre 2020
ore 18 – La felicità di essere attore. Yari Gugliucci interpreta il suo libro “Secondo Billy Sacramento” (Iuppiter Edizioni). Prodotto da Riverstudio (Flora Fiume, Maurizio Fiume).
Leggi l’appello:
PER LA CULTURA DAL VIVO / MONTEDIDIO RACCONTA 2020
C’è chi ha definito la cultura “superflua”, chi con disinvoltura e mancanza di sensibilità ha etichettato le attività dello spettacolo e dell’intrattenimento come “non essenziali”. C’è chi è convinto che chiudere cinema, musei e teatri sia stata una mossa buona e giusta. C’è chi non considera l’impoverimento dello spirito come un duro colpo anche alla salute del corpo.
È un dato di fatto che chi ci governa ha completamente sottovalutato l’economia culturale, ignorandone forza occupazionale e missione sociale. Appare evidente, senza dover ricorrere ad algoritmi e altri misuratori statistici, come in Italia il mondo della cultura e dei saperi sia stata reso “invisibile”, relegato al ruolo di appendice, e con esso i suoi lavoratori, i suoi artisti, le sue maestranze, i suoi visionari, le sue fragilità, le sue ricchezze.
Eppure la vita culturale è il tratto distintivo di un Paese, è il cibo spirituale di un popolo, è la password per il benessere e la democrazia, è l’antidoto contro il pensiero unico, è l’armatura magica e nobile della libertà, così compromessa in questi tempi sospesi e spaesati. In una comunità che mira a tracciare un futuro credibile, “fare cultura” è il pane quotidiano, rappresenta la garanzia della propria identità storica e la decisiva molla per una crescita interiore.
Chi scrive, canta, danza, suona, organizza, crea ed emoziona è atteso da un lavoro complicato, ma meraviglioso: riportare al centro dell’esistenza lo spirito di risollevarsi, l’immaginazione, l’arte, la voglia di reagire con la bellezza delle idee.
Chi vive con e per la cultura sa che non sarà chiamato a ripartire, ma a ricostruire. Sì, ricostruire con coraggio, di questo si tratta: riattivare la giostra dell’anima, recuperare sogni, riaprire occhi, curare solitudini e soprattutto riaccendere la vita dal vivo.
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