“Dobbiamo tornare – spiega Miccu’ – a chiamare la pizza a domicilio, a casa o in ufficio, tornando alle abitudini di una volta e facendolo soprattutto a pranzo, viste le restrizioni imposte dal Governo per fronteggiare l’emergenza sanitaria. L’asporto puo’ rappresentare un grande volano per reagire e fronteggiare questo momento cosi’ difficile. Come Associazione Pizzaiuoli Napoletani abbiamo studiato una specifica campagna di comunicazione e sensibilizzazione per sostenere gli operatori ed il comparto che da sempre sono elementi trainanti dell’economia napoletana e campana.
Viste le recenti disposizioni le pizzerie restano aperte fino alle ore 18 mentre le consegne a domicilio sono sempre consentite”. “La pizza ha sempre dimostrato di saper affrontare e superare le crisi piu’ gravi, sia quelle sanitarie sia socio-economiche, ad esempio le guerre, l’epidemia di colera e di febbre spagnola – conclude – Anche stavolta ne siamo certi sara’ grazie alla pizza che potremo ripartire. Per farlo chiediamo a tutti di ordinare una pizza a domicilio, cosi’ da sostenere concretamente il settore e le attivita'”.
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