Su richiesta della Procura di Roma sono state emesse nove misure cautelare in carcere nei confronti di alcuni detenuti coinvolti nelle rivolte avvenute a Rebibbia nel marzo scorso in piena emergenza covid. Gli scontriscontri
erano legati alle misure disposte dal Governo per il contenimento della diffusione del virus nelle strutture penitenziarie italiane. Nelle scorse settimane i pm Eugenio Albamonte e Francesco Cascini, avevano notificato l’atto di conclusione delle indagini a 55 persone in un procedimento coordinato dal procuratore Michele Prestipino. I reati vanno dalla devastazione, saccheggio sequestro di persona, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.
Le indagini si sono avvalse delle immagini dei sistemi di videosorveglianza che hanno immortalato le varie fasi degli scontri avvenuti tra il 7 e il 9 marzo. In base a quanto accertato dalla polizia Penitenziaria la sommossa e’ scoppiata prima nel reparto G11 per poi estendersi ad altri settori del complesso penitenziario. I detenuti raggiunti da misura cautelare hanno tra i 23 e i 41 anni.Durante gli scontri un ispettore rimase ferito con una prognosi di 40 giorni.
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