Si presenta cosi’ ora la zona – alla vigilia del via alla zona rossa in Campania da domani – che negli ultimi week end era apparsa sempre gremita. Malgrado il clima dolce i napoletani, forse ormai rassegnati alle ulteriori restrizioni in arrivo, non hanno affollato Via Caracciolo e le altre strade in prossimita’ del lungomare. Anche il traffico veicolare appare scorrevole. Un po’ piu’ affollati i bar per il consueto aperitivo di fine mattinata. Poca gente a passeggio, nonostante il clima mite, tranne qualche eccezione, come la zona di Chiaia o il quartiere collinare del Vomero. Nelle aree individuate dalla prefettura a maggior rischio assembramento, dal lungomare al Plebiscito, passando per il centro storico, lo scenario e’ molto differente da quello visto una settimana fa, quando si e’ registrata molta folla.
Le forze dell’ordine presidiano i luoghi piu’ frequentati, ma nella maggior parte dei casi non e’ necessario alcun intervento. Sono semivuoti i tavolini dei bar di piazza Trieste e Trento, molti dei quali hanno terminato le scorte di stuzzichini perche’ negli ultimi giorni avevano preferito non rifornirsi, prevedendo misure piu’ restrittive. Anche il lungomare, preso d’assalto sabato scorso, e’ scarsamente affollato. Il traffico e’ scorrevole sul tratto riaperto alla circolazione dopo la chiusura della Galleria Vittoria e sono quasi deserti i tavoli all’aperto dei ristoranti e delle pizzerie, con i titolari e i camerieri che attendono all’esterno dei locali l’arrivo di qualche cliente. Non c’e’ folla neanche nella zona dei Decumani, nonostante i vicoli stretti diano l’impressione di un maggiore afflusso. Molto affollate, invece, le principali vie del Vomero, in particolare piazza Vanvitelli, via Scarlatti e via Luca Giordano. I tavolini dei bar sono pieni, il traffico e’ congestionato e all’esterno di alcuni supermercati si rivedono le file che richiamano alla mente il periodo del lockdown.
Anche per le vie di Chiaia, normalmente molto frequentate per lo shopping, c’e’ un discreto flusso di persone, mentre i negozi sono poco affollati. Tra i commercianti c’e’ chi e’ stato preso alla sprovvista e in queste ore si sta informando su quello che accadra’ da domani. Una donna che gestisce un esercizio di rivendita di biancheria ricamata di pregio racconta come il suo commercialista stamattina l’abbia avvisata del fatto che puo’ restare aperta e, se vende mutandine o una camicia da notte ai clienti, questi possono portarle con se’, ma se la vendita riguarda una tovaglia o asciugamani c’e’ l’obbligo della consegna a casa. “Anche se c’era il sentore dell’introduzione di misure piu’ restrittive per la Campania – racconta – fino alle 17 di ieri nessuno ha potuto organizzarsi e tuttora c’e’ molta confusione”. C’e’ anche chi, come lo storico Caffe’ Gambrinus, ha deciso di abbassare la serranda gia’ da una settimana, quando la regione era ancora in zona gialla, in attesa di tempi migliori. “Siamo allo stremo delle nostre possibilita’ – spiegava Antonio Sergio, uno dei titolari – con l’aumento dei contagi la gente non entra e non si siede ai tavolini. Per la prima volta nella nostra storia, siamo stati costretti a mettere 15 dipendenti in cassa integrazione”.
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