Napoli. Hanno sfilato sul lungomare di Napoli con un carro funebre e con una bara vuota coperta dal tricolore.
Così alcune categorie imprenditoriali hanno protestato per la crisi e i danni alle proprie imprese nell’era del covid.
A sfilare circa duecento persone tra commercianti, artigiani, proprietari di ristoranti e bar della movida, che hanno protestato per la nuova ondata di chiusure e restrizioni dovuta alla nuova ondata della pandemia covid19.
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“O ci ascoltate o rischiate le quattro giornate”, recita uno striscione portato alle spalle del carro funebre da parte di chi non si sente ascoltato dalle istituzioni.
“Le continue chiusure – spiega Giuseppe Piras, dell’associazione “Stamm cca'” che raccoglie commercianti, artigiani e partite Iva – ci fanno vivere nella precarietà senza progetti d’impresa e anche quando siamo stati aperti le entrate si sono dimezzate. Io faccio il parrucchiere e ho un calo del 50% dei clienti. Lo stato deve venirci incontro, contabilizzando le nostre perdite che non ci vengono riconosciute e che pesano anche sulle tasse. I ristori sono simbolici, un contentino”.
Il corteo di protesta è partito dopo un requiem suonato con la tromba ed è arrivato davanti alla sede della Regione Campania per chiedere una maggiore interlocuzione con le autorità.
Articolo pubblicato il giorno 2 Novembre 2020 - 18:57