“Nessun atto di forza, ne’ la volonta’ di voler mitizzare mio figlio: questo murale vuole essere solo un modo per mantenere alta l’attenzione su quanto accaduto quella notte e un monito per gli altri ragazzi dei Quartieri Spagnoli affinche’ certi fatti non si ripetano”.
Vincenzo Russo, papa’ di Ugo, il 15 enne ucciso dal carabiniere in borghese che aveva tentato di rapinare lo scorso 29 febbraio a Napoli, segue in prima persona gli ultimi ritocchi al grande dipinto in corso di realizzazione nel cuore dei Quartieri Spagnoli e che riproduce il volto del figlio sulla scritta ‘Verita’ e Giustizia’. Il suo e’ uno stop alle polemiche sorte in citta’ e sui social. “So che l’iniziativa – ha detto – non e’ piaciuta a tutti e che hanno detto che puo’ sembrare un modo per marcare il territorio. Nulla di tutto questo. Qualcuno parla di autorizzazioni, ma il condominio sulla cui facciata sorge il ritratto ha dato il consenso. Non ci crederete ma questo posto e’ pieno di talenti mortificati che non vengono messi in condizione di esprimersi solo perche’ non gli viene data un’opportunita’. Se questo murale puo’ servire ad altri ragazzi a non ripetere gli stessi errori di mio figlio penso sia un fatto positivo”.
Il dipinto, un 10 metri per 10 che occupa una superficie pari a due piani di un condominio di piazzetta Parrocchiella, e’ stato commissionato dal comitato ‘Verita’ e Giustizia’, l’associazione che raccoglie familiari e amici del ragazzo e che gia’ nelle settimane successive all’episodio ha chiesto con forza che si faccia chiarezza sulle responsabilita’ e sulla dinamica di quell’episodio. Per realizzarlo e’ stata promossa una colletta nel quartiere che ha portato alla raccolta di 2000 euro. Il murale per Ugo Russo non e’ il primo in citta’: non piu’ tardi di due settimane fa un altro dipinto, realizzato in un vicolo di via dei Tribunali, e’ stato dedicato a Luigi Caiafa, il rapinatore 17enne ucciso durante un conflitto a fuoco con la polizia a seguito di una rapina. E anche allora non mancarono le polemiche da parte di chi ritiene che questi omaggi siano un modo per mitizzare il crimine.
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Della vicenda se ne è già occupato il Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli che ha chiesto al Comune e alla Soprintendenza se ci fossero le autorizzazioni per la realizzazione del murale.Da delle immagini inviate da alcuni cittadini al Consigliere Borrelli risulta che il murale sia stato ora completato aggiungendo una scritta: “Verità e giustizia”.“Verità e giustizia? Si, per tutte le vittime della criminalità e della camorra.
Troviamo vergognoso tutto questo, inneggiare e dedicare delle opere a criminali è qualcosa di veramente osceno, andrebbe rimosso quel murale, non si può mitizzare il crimine, aggrava la situazione. Noi non ci accaniamo contro Ugo Russo, 15 anni sono davvero troppo pochi per rendersi conto di ciò che si fa, per prendere decisioni sulla propria vita, noi ci accaniamo contro quel sistema e quell’ambiente che hanno reso Ugo un rapinatore e che lo hanno portato alla morte.
Invece che dedicare opere ai criminali e ai delinquenti perché invece non si pensa ad esempio di realizzare un vero e proprio percorso di Street-art dedicato alle vittime di camorra e agli eroi di Napoli? Si potrebbe realizzarlo proprio ai Quartieri Spagnoli. Penso a nomi come quello di Annalisa Durante, di Giancarlo Siani, Luigi Sequino, Paolo Castaldi, Gelsomina Verde, Salvo D’Acquisto, Don Diana. Queste sono alcune tra le persone che non dovremmo mai dimenticare.Daremo tutto l’appoggio ed il sostegno necessario a chi vorrà realizzare questo progetto.” , sono state le parole del Consigliere Borrelli.
Articolo pubblicato il giorno 4 Novembre 2020 - 15:26