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Locatelli: ‘Vaccinarsi in ospedale e in estate finirà tutto. Ma a Natale massimo in 6’

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Locatelli: ‘Vaccinarsi in ospedale e in estate finirà tutto. Ma a Natale massimo in 6’.

“C’è grande attesa per i vaccini, di cui uno sembrerebbe addirittura conferire immunità sterilizzante: cioè impedire il contagio”. Il professor Franco Locatelli (presidente del Consiglio superiore di sanità) si riferisce ai dati del vaccino Pfizer Biontech relativi alla fase pre-clinica sui modelli animali in una intervista a Il Fatto Quotidiano. “Per fine gennaio in Italia, incrociando le dita rispetto alle approvazioni di Fda ed Ema inizieremo la campagna d’immunizzazione con il vaccino di Pfizer. Quando arriverà il via libera? Sia Pfizer sia Moderna tra domani e martedì dovrebbero entrare in valutazione da parte di Ema, che si esprimerà entro Natale”.

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“È falsa la notizia che non si stia lavorando alla campagna vaccinale. Già da tempo ci stiamo occupando di distribuzione e pianificazione, tenendo conto delle peculiarità dei vari vaccini in preparazione soprattutto rispetto alla catena del freddo, perché quello della Pfizer che sarà il primo ad arrivare necessita di una conservazione a -70 gradi, richiedendo quindi un sistema di distribuzione particolare e più impegnativo. Come si distribuirà? Il ministro Speranza riferirà su questo tema il 2 dicembre in Parlamento. Ci saranno diversi punti vaccinali”, spiega Locatelli.

“Priorità? Gli operatori sanitari e sotto-sanitari, per proteggere loro stessi e i pazienti: 800 mila persone. Poi gli anziani delle Rsa e gli over 80: quattro milioni e mezzo di persone, di cui circa 300 mila nei presidi residenziali. L’età media dei decessi per Covid è di 81 anni. Serviranno due dosi a distanza di un mese: servirà anche un sistema informatico efficiente per tracciare i vaccinati e allertarli per la seconda dose”, aggiunge.

Quando il Covid sarà solo un brutto ricordo? Voglio sperare fine estate-autunno 2021 con un numero tale di vaccinati che ce lo consenta. Poi bisognerà capire quanto dura l’immunità e quanto dura in base alle varie fasce d’età, perché non è escludibile una risposta meno buona e una memoria immunologica meno persistente nei più anziani”.

“Le feste natalizie? Per la prima e spero unica volta dovremo dimenticarci di feste in piazza, veglioni, cenoni con parenti e amici. Altrimenti tra tre, quattro settimane pagheremo un altro prezzo altissimo perdendo quanto guadagnato. Con chi passerò le feste? Sono solito lavorare a San Silvestro e Capodanno. Spiace anche a me per il Natale in tono minore, ma starò con mia moglie e mia sorella col marito. In quattro. E anche in sei andrebbe bene, non di più vi prego. La polemica sugli impianti sciistici pare lunare. Non esistono le condizioni epidemiologiche per consentire la riapertura, valuteremo a gennaio e febbraio”, conclude Locatelli.


Articolo pubblicato il giorno 29 Novembre 2020 - 10:20


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