“Servirebbe una migliore organizzazione dell’offerta sanitaria in Campania per evitare la promiscuità, la mescolanza dei pazienti, la loro commistione che aumenta ancora di più la propagazione del contagio, e aumenta la confusione e la disorganizzazione e quindi il rischio di errore”. Lo dice Lello Pavone responsabile sindacale della Fials Napoli Centro.
“Era meglio che l’Ospedale del Mare e il Cardarelli-spiega Pavone- insieme al Loreto Mare e uno dei 2 Policlinici, fossero stati convertiti e dedicati interamente alla lotta al covid. Mentre si dedicavano alle patologie non Covid ospedali come San Paolo, San Giovanni Bosco, Vecchio Pellegrini, Monaldi e Cto e uno dei 2 Policlinici in modo da separare nettamente i percorsi. Potenziare poi, i Pronto soccorso, il 118 e il trasporto secondario con tutte le società di ambulanze private, e istituire una cabina di regia per la ricerca posti letto in tutte le strutture sia pubbliche che private in modo da non impegnare i medici e gli infermieri dei Ps già stressati e oberati di lavoro per la diagnosi e la cura. Avrebbe e potrebbe ancora, rendere il tutto più efficiente e efficace e soprattutto più dignitoso e degno di un paese civile”.
La critica di Pavone è rivolta ai dirigenti della sanità campana: “Il 50 % di quello che sta succedendo è colpa di un management sordo a tutti quei suggerimenti che arrivano dal campo e dall’esperienza vissuta di chi vive e lavora in prima linea. Una tradizione consolidata di molte delle nostre aziende sanitarie, che ancora oggi preferiscono scegliere i propri dirigenti, più per questioni politico /sindacali, che per merito e professionalità. Ancora oggi si scelgono uomini e donne più interessati ai propri interessi personali che il bene comune e della comunità”.
Articolo pubblicato il giorno 8 Novembre 2020 - 10:47