Foto archivio
Doveva tenersi la prima udienza del dibattimento che vede imputati i fratelli Nicola e Pasquale Galdieri, ai vertici della cosca nata sulle ceneri del clan Genovese accusati di associazione mafiosa, usura, estorsioni, minacce, incendio doloso, detenzione illegale di armi e spaccio di sostanze stupefacenti. Unico adempimento del processo la costituzione delle parti civili, con la richiesta presentata solo da Sos Imprese e da un solo imprenditore vittima delle vessazioni del clan.
Non e’ stata invece presentata richiesta dai Comuni di Avellino e Mercogliano, che pure avevano subito danni da parte del gruppo camorristico attivo proprio ad Avellino e nei comuni dell’hinterland. Una decisione che ha fatto insorgere i rappresentanti dell’opposizione in consiglio comunale, con Francesco Iandolo referente provinciale di Libera e Giovanni D’Ercole di Fratelli d’Italia. Entrambi chiedono al sindaco di Avellino, Gianluca Festa, di ripensarci e rappresentare la citta’ nell’udienza del 30 novembre prossimo.
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