«Quando un sistema dimostra di non funzionare si corre subito a cercare dei capri espiatori, il nostro unico interesse è quello di esistere i nostri pazienti, non certo fare da parafulmine per le carenze del territorio. Sul nuovo Accordo Collettivo Nazionale si stanno dicendo moltissime cosa non vere per mischiare le carte e creare dissenso in una categoria che sino ad oggi ha sempre mostrato grande compattezzaû. àuna rivendicazione forte quella che arriva dai vertici provinciali di FIMMG Napoli Luigi Sparano e Corrado Calamaro.
ëStiamo affrontando un tempo drammatico per la complessitàe il carico lavorativo che non prevede soste â dicono -. Ma questo non significa che permetteremo a nessuno di mettere a rischio, oltre alla salute dei cittadini, quella dei nostri mediciû. Aver siglato lâÂÂACN permette a FIMMG di governare nellâÂÂAccordo Integrativo Regionale, condizione indispensabile, per lâÂÂapplicazione degli art 3 e 4 dellâÂÂACN, le due maggiori preoccupazioni dei Medici di famiglia che hanno anche determinato una giustificata grossa agitazione degli iscritti: la prima è la paventata presunta obbligatorietàper i medici di medicina generale di fare i tamponi rapidi, la seconda è la sede della esecuzione dei test rapidi presso i propri studi.
ëNessuna delle due â assicurano Sparano e Calamaro â si verificherànellâÂÂaccordo integrativo regionale- Non è prevista lâÂÂobbligatorietàper i singoli medici ma il coinvolgimento della medicina generale, lasciando la possibilitàai singoli medici di non partecipare. Noi non permetteremo di esporre i medici di medicina generale al possibile contagio nei propri studi, il cui standard di requisiti minimi previsti nellâÂÂart 36 non prevedono attivitàdiagnostiche di questo tipo. Prediligeremo luoghi esterni per garantire la sicurezza degli interventiû. Per FIMMG i test rapidi andranno fatti in spazi o aree allâÂÂaperto comunali, sale private, centri sportivi, tendo e tensostrutture, anche in eventuali spazi distrettuali se idonei, lasciando la possibilitàai soli studi attrezzati con percorsi di sicurezza in ingresso e in uscita di potere ospitare tali attività. ëVa inoltre aggiunto â concludono Calamaro e Sparano â che gli accordi regionali prevedono anche il coinvolgimento di medici di ContinuitàAssistenziale, Emergenza Sanitaria, dirigenti territoriali, ed anche medici in formazione e delle USCA oltre che di personale specifico (infermieristico)û.
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