“Se la zona rossa in Campania fosse stata fatta settimane fa avremmo avuto parecchi, ma parecchi morti in meno e contagiati in meno”. E’ il duro atto di accusa del professor Elio Manzillo, Responsabile U.O.S. di Malattie Infettive Emergenti e Riemergenti dell’ospedale Cotugno di Napoli.
Le dichiarazioni sono state rese stamane in diretta davanti alle telecamere di Agorà su Rai3. Il primario ha anche spiegato come la situazione dell’affollamento degli ospedali di Napoli e in maniera particolare del Cotugno non è affatto migliorata. “C’è anche gente che aspetta una notte in auto per essere ricoverata. E ora che comincia a fare freddo abbiamo dovuto fornire anche le coperte”, ha spiegato Manzillo. Ma il problema principale è che l’affollamento e il ritardo nelle cure è dovuto alla mancanza di personale e al mancato funzionamento della medicina di base e territoriale che costringe i contagiati a correre in ospedale non appena si presentano i sintomi.
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Manzillo ha anche spiegato che attualmente al Cotugno ci sono solo tre posti liberi in terapia intensiva, quelli in subintensiva sono tutti occupati e che ci sono 221 posti letto occupati da malati meno gravi contagiati dal covid e infine al pronto soccorso ci sono una ventina di degenti in attesa di essere ricoverati oltre a quelli curati all’esterno con l’ossigeno. E di fronte a questo quadro sanitario che continua ad essere preoccupante che Manzillo si è domandato: “E noi stiamo pensando a che Natale sarà?”. Per poi aggiungere:”Cosa succederà dal 3 dicembre in poi quando finirà la zona rossa?”.
Articolo pubblicato il giorno 16 Novembre 2020 - 09:14