Lo afferma Fiorella Palladino, primario del pronto soccorso dell’Ospedale Cardarelli, descrivendo lo stress del personale sanitario nell’affrotnare il covid19. “Pensiamo ad esempio – spiega – al numero di bombole dell’ossigeno al giorno: da un consumo medio di trenta ora ne usiamo duecento e non ci bastano, abbiamo preso i bomboloni e non ci bastano. Molte persone che arrivano hanno bisogno di fare ossigeno, e’ una situazione di estrema criticita’, non ci sono mai uomini e mezzi abbastanza che non ci costringano a rincorrere la situazione. Noi chiediamo sempre piu’ risorse e devo dire che l’ospedale ci fornisce sempre tutto quello che chiediamo, le scorte non mancano. Ma la mole di richiesta fa capire l’emergenza del momento”.
Palladino illustra anche le difficolta’ all’interno del pronto soccorso: “I percorsi tra covid e non covid sono separati – dice – ma le difficolta’ sono enormi, perche’ quando il numero di pazienti sospetti supera il numero di pazienti “puliti” diventa una difficolta’ in piu’. Per questo abbiamo dedicato molte postazioni che abitualmente erano dedicati ai pazienti non covid all’accoglienza di sospetti positivi e abbiamo ridotto l’assistenza in una medicheria piu’ piccola per il resto dei pazienti. Riusciamo pero’ a mantenere il distanziamento e la separazione e abbiamo personale dedicato alle diverse aree, non c’e’ commistione”.
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