Il ministro Speranza annuncia: ‘Sarà un Natale sobrio’. E il vice ministro Sileri precisa: “A Natale Regioni gialle o rosse in base a dati”. Ma il vicedirettore vicario dell’Oms, Ranieri Guerra ha spiegato: ‘Picco vicino, chiusure a fasi fino a primavera”.
L’allentamento delle misure restrittive in alcune regioni? “Dovremo valutare con attenzione i numeri dei prossimi giorni, fare una zona rossa produce dei sacrifici non indifferenti, è comprensibile che un territorio voglia uscire dalle zone rosse però svolgiamo con grande attenzione e prudenza i passaggi uno per uno – risponde il ministro della Salute, Roberto Speranza ieri sera a Che tempo che fa, su Rai3 -. Anche le zone con RT più alto, come Lombardia e Piemonte, avevano un RT ben superiore a 2, oggi sono di poco superiori a 1, io mi auguro che nei prossimi giorni si possa scendere ancora, dobbiamo andare ben sotto l’1 se vogliamo risolvere il problema. Attenzione, prudenza, cautela, le misure messe in campo stanno dando i primi risultati ma non bastano, abbiamo bisogno di discutere e ragionare coi nostri scienziati e i nostri tecnici. Io ho sempre evitato ogni forma di polemica, penso che di fronte a un’epidemia il Paese deve camminare unito, io lavoro gomito a gomito con tutti i Presidenti di Regione senza distinzione politica; nei prossimi giorni, in base all’evidenza scientifica che ci ha guidato sin dall’inizio e che deve continuare a guidarci, possiamo fare delle scelte e ponderare decisioni da assumere con la massima prudenza e cautela”.
A Natale, aggiunge, “credo che dovremo tenere alto il livello di prudenza, un livello di sobrietà, scegliere cosa è fondamentale. Se dicessi che sarà un Natale come gli altri direi una cosa non vera, prenderei in giro le persone, penso sarà un Natale diverso, più sobrio, in cui dovremo ridurre al minimo i contatti e le relazioni, evitare gli spostamenti non essenziali. Per il modello che abbiamo costruito, gli spostamenti possono avvenire solo se tutte le Regioni andassero in zona gialla ma in questo momento dobbiamo evitare gli spostamenti non sono indispensabili, pianificare le vacanze con la massima prudenza. Ancora è lunga, è dura, le prime dosi del vaccino possono arrivare a fine gennaio ma hanno bisogno di 2 iniezioni a distanza di 3-4 settimane, poi c’è bisogno di tempo perché queste dosi abbiamo effetto, c’è bisogno di tempo, c’è una fase di resistenza non breve”.
“Si parla tanto del Natale, che però è una data fissa, ma il virus non è fisso, non è che rispetta il Natale. In base ai dati, alcune regioni potranno tornare gialle, altre potranno rimanere rosse, ma parlare oggi di quello che accadrà il 24-25 dicembre non è possibile. Ci saranno delle differenze tra regione e regione”. Lo ha detto il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri a Radio Campus. “Ogni volta che penso al Natale in questo momento, ricordo a quante volte ho dovuto festeggiare con un pezzo di panettone o pandoro in ospedale perché lavoravo. Pensiamo ai nostri sanitari che sono sul campo e che nella loro vita di Natali, Capodanni e Ferragosto ne hanno saltati tanti per servire lo Stato, rispettiamo loro per primi”, ha aggiunto.
“I numeri ci dicono che c’e’ una decelerazione delle curve, ma non una diminuzione dei casi. Dovremo abituarci a chiusure flessibili, adattati all’andamento dell’epidemia. Il sistema dei 21 parametri e’ ottimo, perche’ si adatta all’andamento dell’epidemia”. Cosi’ in una intervista a ‘Il Messaggero’ il vicedirettore vicario dell’Oms Ranieri Guerra. “Prima di arrivare a una vera flessione dei nuovi casi positivi servira’ ancora qualche giorno – afferma ancora – sui ricoveri il risultato e’ promettente. Lo sviluppo a cui stiamo assistendo era atteso, cosi’ come quello, purtroppo, del numero dei decessi che sara’ alto ancora per un po’ di giorni”. Dunque “sicuramente” si vedra’ presto il picco “perche’ avremo anche gli effetti dell’ultimo Dpcm, con le misure piu’ stringenti e mini lockdown in alcune regioni”. “Il sistema del monitoraggio dei 21 indicatori messi in campo funziona bene – ha ribadito – in base a quello ci sono chiusure a fasi e a settori geografici. Quello che conta in questo momento e’ non dire: chiudiamo tutto. Non sarebbe giustificato e neppure sostenibile. Fino alla primavera il modello ‘o tutti liberi o tutti chiusi’ non ha piu’ senso”. Che Natale si aspetta? “In famiglia, sobrio e tranquillo. Spero che sia ormai compreso da tutti che bisogna proteggere i familiari piu’ anziani”.
Articolo pubblicato il giorno 23 Novembre 2020 - 12:30