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Il dramma della Rsa di Torre Annunziata, l’appello del dottore Trerè: ‘Serve personale, aiutateci’

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Torre Annunziata. E’ balzata agli onori della cronaca la vicenda che ha colpito la Rsa di Corso Umberto I a Torre Annunziata. La struttura, pesantemente colpita dal Covid-19, sta tenendo in ansia l’intera comunità torrese dopo i molteplici contagi e la morte di due anziane.

 

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Chi è concretamente intervenuto per aiutare queste persone è stato il dottore Mario Trerè, insieme agli operatori della sua struttura di Castellammare. La nostra redazione, per far luce sulle vicende, ha contattato il dottore, che ha voluto chiarire la vicenda ma soprattutto ha lanciato un appello per risolvere al meglio la drammatica situazione:

“Quando per la prima volta abbiamo messo piede nella struttura, nel pomeriggio di Venerdì 6, la situazione era abbastanza drammatica. Ormai tutti conoscono la situazione di partenza: nella suddetta struttura residenziale, dopo che tutte le ospiti sono risultate positive al Covid-19. La gestione della stessa è andata disperdendosi, lasciando le ospiti, donne anziane, non tutte autosufficienti, in balia del caos, abbandonate a loro stesse. Mi sono offerto, quindi, di dare una mano, cercando di gestire questa situazione a detta mia indicibile.

Al nostro arrivo è stato complicato persino trovare i registri del personale e delle degenze, pertanto è stato necessario un confronto con le famiglie delle ospiti, per ricavarne i piani terapeutici e i dati completi. Ai nostri primissimi controlli, inoltre, abbiamo riscontrato l’assenza di una ospite, portata d’urgenza al pronto soccorso prima del nostro arrivo, e di un decesso avvenuto probabilmente un paio d’ore prima, che ci ha scosso moltissimo.

Da lì sono iniziati tutti i nostri interventi, non solo da un punto di vista medico, per stabilire le condizioni cliniche delle ospiti, ma anche da un punto di vista assistenziale, per risanare tutti gli standard di pulizia ormai del tutto assenti. Le ospiti erano in condizioni pessime e sono state felici di vederci, dopo essersi sentite “abbandonate” – utilizzando le loro parole.
Gestire la situazione non è assolutamente semplice, anzi, direi che è piuttosto complesso. Stiamo riscontrando moltissima difficoltà nel trovare operatori osa, oss, ma anche semplici volontari che vogliano lavorare con noi in questo momento di importante emergenza.Da soli diventa ingestibile e insostenibile, ci siamo fatti avanti ma ora abbiamo bisogno dell’aiuto e del lavoro di molti di voi.
Rivolgiamo l’appello a tutti: scriveteci all’indirizzo email info@hp-group.it, inserendo un vostro recapito telefonico, sarete contattati immediatamente. Lavoriamo insieme per aiutare queste signore a superare questo momento.”


Articolo pubblicato il giorno 7 Novembre 2020 - 18:53


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