Decide nella ripresa Riccardo Improta, alla prima rete nel massimo campionato. Festeggia Filippo Inzaghi, che spezza la serie negativa di quattro sconfitte – cinque contando la Coppa Italia – e spedisce un messaggio alla ‘sua’ Juventus prossima rivale in campionato. Prandelli può recriminare sulle assenze, soprattutto quella di Ribery che si ferma nel primo tempo, ma nel complesso la prova dei gigliati, poco incisivi, è davvero incolore. Tanto più che è il Benevento a sfiorare il raddoppio, con i subentrati Lapadula e Insigne. Prandelli ritrova in difesa Pezzella ma perde subito Bonaventura: nel riscaldamento il centrocampista si ferma per un problema alla caviglia e viene sostituito da Duncan.
La prima Fiorentina dell’ex ct azzurro è disegnata con un un 4-2-3-1 trainato da Vlahovic e il trio di supporto Kouamé-Castrovilli-Ribery. Molte le assenze in casa Benevento: Inzaghi punta su Moncini, preferendolo a Lapadula. A sostenerlo alle spalle Improta, che vince il ballottaggio con Insigne e Sau. Out Dabo, a centrocampo c’è Hetemaj. Poche le emozioni di un primo tempo condotto a bassi ritmi. I viola fanno la partita ma trovano difficoltà a trovare varchi nell’organizzatissima difesa dei sanniti, a loro volta poco incisivi in avanti. La gara non decolla. Prima dell’intervallo, altra tegola per il tecnico di Orzinuovi: un problema muscolare costringe Ribery ad alzare bandiera bianca. Saponara rileva il francese.
Al rientro dopo l’intervallo Inzaghi richiama Sau e getta nella mischia Insigne. E il Benevento la sblocca: il neoentrato ruba palla a Biraghi e serve Improta, il cui rasoterra dal limite batte Dragowski (52′). La squadra viola cerca subito la reazione con Vlhovic, che fallisce a pochi passi dalla porta. Prandelli per riaggiustare la rotta decide per un triplo cambio: dentro Lirola, Cutrone e Pulgar al posto di Duncan, Kouamé e Igor. Su un invitante cross di Biraghi Castrovilli manca la deviazione di un soffio e sfuma una buona chance per i gigliati. Insigne conferma l’ottimo impatto sulla gara impegnando Dragowski, dopo il servizio al centro di Improta. I viola rischiano ancora grosso su un tentativo di Moncini, Pezzella è provvidenziale nello sventare il raddoppio. Prandelli si gioca la carta Borja Valero per Amrabat, Inzaghi sostituisce il generosissimo Moncini con Lapadula.
Un errore di Biraghi non viene sfruttato da Insigne, che cerca il tiro a giro ma non inquadra lo specchio. Poi è Dragowski a salvare i viola opponendosi alla grande sulla punizione di Lapadula diretta sotto la traversa. Poco dopo tocca al portiere dei sanniti Montipò rendersi protagonista disinnescando d’istinto il tentativo sottoporta di Vlahovic sul cross di Lirola, poi Maggio evita il tap-in di Castrovilli. Il forcing viola non produce frutti, ultimo brivivo nel recupero con un contropiede degli ospiti: da ottima posizione Lapadula, servito dal neoentrato Tello, conclude oltre la traversa. Il Benevento porta a casa tre punti preziosissimi, Prandelli medita sulle soluzioni da adottare: la certezza, al momento, è che il lavoro per scuotere questa squadra non manca.
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