“Dalla Campania arrivano immagini terribili: ieri una persona e’ morta al pronto soccorso, altre stanno sulle barelle in condizioni preoccupanti. Questa non e’ piu’ un’opinione. Non e’ una gara di battute tra chi e’ piu’ sceriffo. Abbiamo davanti strutture ospedaliere al collasso. Ed e’ inutile dire che il problema e’ solo Caserta, Salerno o Napoli: queste fanno due terzi della Campania e se non funzionano le strutture li’ vuol dire che la Campania e’ al collasso”. Cosi’ il ministro degli Esteri Luigi Di Maio durante una diretta Fb dove aggiunge: “Abbiamo visto dei numeri e delle immagini che ci preoccupano. Quello che e’ successo a quella persona morta ieri in ospedale ci porta a mandare un grande abbraccio ai suoi familiari ma anche a dire che ora dobbiamo agire. E’ finito il tempo delle chiacchiere. Io rispetto tutti ma quando sento battute e minimizzazioni non va bene”.
“Dobbiamo applicare in Campania le misure applicate in altre zone d’Italia dove hanno rallentato il trend dei contagi”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio (M5s) in una diretta Facebook parlando dell’emergenza coronavirus in Campania. “La Campania è al collasso: abbiamo visto dei numeri che ci preoccupano ma soprattutto delle immagini agghiaccianti”, ha sottolineato Di Maio riferendosi al video del paziente sospetto Covid morto nel bagno dell’ospedale Cardarelli di Napoli. “Mando un grande saluto e un abbraccio ai familiari”, ha commentato. “Se i pronto soccorso non stanno funzionando i medici di esercito e protezione civile devono andare in rinforzo a medici e infermieri allo stremo. Sento al telefono medici e infermieri che non sanno più dove sbattere la testa.
Speranza ha tutta la mia fiducia, ho fiducia nel lavoro del ministro con il Cts ma se vedo che ci sono file di 30 ore e morti si devono dichiarare le zone rosse. Decidiamo”, ha insistito Di Maio. “Sono ore decisive per il governo. Bisogna dichiarare le zone rosse dove ci sono gli ospedali fuori controllo, biosogna potenziare con professionisti dell’esercito e della protezione civile e serve collaborazione istituzionale. Non se ne può più di livelli locali che cambiano idea continuamente, non abbiamo nessun interesse a tenere chiuso questo paese ma sappiamo che è l’unico modo per evitare che la gente venga curata in macchina”, ha concluso.
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