“Il Governo rincorre il virus senza prenderlo. Queste misure creano solo confusione. Com’è possibile passare da zona gialla a rossa in tre giorni?’ . Lo afferma il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca in un’intervista al quotidiano ‘Libero’.
“Io sono stato per la linea della prevenzione del Covid. Il governo ha scelto la linea sbagliata della rincorsa al Covid. Quando io chiudevo le scuole- ha spiegato il Governatore della Campania- la ministra Azzolina e il premier mi hanno attaccato, per poi fare un mese dopo quello che avevamo fatto già in Campania. Abbiamo avuto un calvario di ordinanze e di decreti che hanno creato una situazione caotica. È stato un errore grave dividere l’Italia in zone, sia dal punto di vista del contrasto al Covid, che dal punto di vista politico e sociale. Si sono alimentati conflitti e divisioni fra territori e categorie sociali”.
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E poi De Luca aggiunge: “Si è fatto un errore clamoroso: non si è definito, e ancora oggi manca, un piano di mobilitazione eccezionale di impegno anti Covid e di coinvolgimento organico di decine di migliaia di agenti delle forze dell’ordine, dell’esercito, delle polizie municipali. Il territorio è rimasto senza controllo. Le ordinanze cadevano nel vuoto. E alla fine, c’è stata la demenzialità dei criteri ‘oggettivi’. Come è possibile portare la Campania da zona gialla a rossa, dal martedì al venerdì? Cosa è cambiato in tre giorni?”.
A proposito del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, il presidente della Campania dice che ‘io non mi occupo del nulla. L’individuo da lei incautamente citato rappresenta il più grande disastro amministrativo d’Italia’. E riguardo al ministro della Salute Speranza, il governatore campano pensa “nulla”. Per De Luca sarà “un Natale di calore familiare, come sempre. Almeno in questo, siamo orgogliosa-mente meridionali e conservatori”. E chiude con un messaggio ai suoi concittadini “rigore e responsabilità, che dobbiamo avere qui più che in altre regioni d’Italia. Di orgoglio civico di fronte a una campagna di sciacallaggio politico mediatico, che rivela l’esistenza in Italia di un razzismo latente e che punta, fin troppo scopertamente, a colpire uno dei pochi esponenti politici che rifiuta di appartenere a correnti, a corporazioni, a paludi trasversali e opportunistiche, ma che rimane in primo luogo un uomo libero. E infine, un messaggio di fiducia. Usciremo a testa alta da questa stagione drammatica”.
Articolo pubblicato il giorno 15 Novembre 2020 - 10:11