” È incredibile come il sindacato più rappresentativo dei medici di medicina generale, che ha spinto in sede di contrattazione nazionale collettiva per arrivare ad un accordo stralcio che riguardasse solo i tamponi, prevedendo l’obbligatorietà per i medici, possa oggi affermare altro. Siamo davanti al paradosso che genera solo confusione tra i medici!”.
“Forse sarebbe auspicabile che davanti alle proteste dei medici, perché in maggioranza dotati di studi non adatti per accogliere pazienti cui occorre il tampone per accertamento Covid19, la FIMMG prendesse una decisione saggia: sconfessasse l’accordo stralcio, ma forse chiediamo molto in tema di coerenza”.
“Lo SMI ribadisce il suo impegno a favore dell’esecuzione dei tamponi da parte dei medici di medicina generale su base volontaria e solo in strutture pubbliche delle ASL e dei Comuni. Segnaliamo ai colleghi, inoltre, che in mancanza di DPI non a norma possono rifiutarsi di eseguire i tamponi. Lo SMI della Campania è al fianco dei medici di medicina generale e continuerà nell’ azione di difesa della classe medica, della salute dei cittadini campani e del diritto ad un’informazione corretta e corrisponde ai fatti”, conclude De Lucia.
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