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Attentato a Vienna, il terrorista ucciso è un 20enne di origine albanese: perquisizioni e fermi nella capitale

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Vienna. E’ un ventenne di origine albanese ma nato e cresciuto in Austria, il terrorista ucciso ieri sera a Vienna dopo gli attacchi nel centro della capitale.

Il giovane, i cui genitori provenivano dalla Macedonia del Nord, si chiamava Fejzulai Kujtim. Secondo quanto riferito dal ministero dell’Inteno, Karl Nehammer, all’Apa, il giovane era stato condannato a 22 mesi di carcere il 25 aprile 2019 per aver tentato di recarsi in Siria per unirsi all’Isis. Il giovane era stato rilasciato il 5 dicembre con anticipo visto che rientrava sotto il regime della tutela dei minori. Ed era noto ai servizi di sicurezza antiterrorismo (Bvt) proprio per essere stato uno dei 90 islamisti austriaci che hanno cercato di recarsi in Siria.

Intanto si appesantisce il bilancio dell’assalto terrorista: secondo le autorità, a cadere sotto i colpi di un commando composto da almeno due persone (ma il cui numero esatto è ancora oggetto di verifica) sono stati quattro cittadini colpiti a caso dalla follia omicida: due uomini e due donne, di età comprese tra i 40 e i 50 anni. 17 i feriti, di cui sette in gravi condizioni. Il ministro dell’Interno, che in precedenza aveva parlato di un secondo attentatore in fuga, incontrando i giornalisti non ha dato una risposta univoca in tal senso. I media austriaci parlano di un gruppo di fuoco probabilmente composto da quattro persone, numero del resto compatibile col fatto che, dopo la prima azione di fuoco nella Seitenstettengasse, nei pressi della principale sinagoga della città, l’azione degli assassini si sia spostata in altri sei punti della capitale. L’assalitore ucciso dalla polizia era equipaggiato con un fucile d’assalto e una cintura esplosiva falsa. Gli inquirenti hanno fatto irruzione nella sua abitazione forzando la porta con degli esplosivi. Secondo il ministro dell’Interno, Karl Nehammer, il giovane ucciso è un simpatizzante dell’Isis.

Nell’ambito delle indagini sull’attentato a Vienna ci sono state, inoltre, perquisizioni in alcune abitazioni, e alcuni fermi. Sono al lavoro un migliaio di agenti delle forze dell’ordine, provenienti anche dalla Niederoesterreich e dal Burgenland, mentre 75 militari dell’esercito federale sono stati inviati a difendere gli obiettivi sensibili.

Nell’ambito delle indagini due persone sono state fermate dalla polizia a seguito dell’irruzione delle forze speciali in un appartamento di Sankt Poelten, città a circa 60 chilometri da Vienna. L’operazione sia è concentrata in un appartamento in Fuhrmannsgasse.


Articolo pubblicato il giorno 3 Novembre 2020 - 11:01


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