Arrivano i vaccini anti covid: in Campania a gennaio sarà somministrato alle prime 170mila persone.
“Stiamo disegnando un piano dei vaccini, il primo sarà quello di Pfizer e all’Italia arriveranno 3,4 milioni di dosi nella seconda parte di gennaio, che serviranno a vaccinare 1,7 milioni di italiani perché a ogni persona dovranno essere somministrate due dosi”. Lo ha spiegato il commissario straordinario all’emergenza Coronavirus Domenico Arcuri ieri in conferenza stampa. Inoltre il commissario ha sottolineato che i frigoriferi per la conservazione del Vaccino “ci sono”.
Alla Campania toccheranno 340mila dosi che serviranno quindi a vaccinare 170mila persone. Prima a medici e personale di ospedali e strutture sanitarie private e contemporaneamente anziani e dipendenti delle Rsa. Poi nei mesi seguenti fino a settembre del 2021 toccherà alla popolazione. Entro domani ogni Regione indicherà le strutture adibite alla conservazione dei vaccini anti-Covid, lunedì partirà il bando pubblico per reperire siringhe e aghi da distribuire su scala nazionale, nel mese di dicembre la Pfizer comincerà a portare in Italia i primi lotti delle 3,4 milioni di dosi acquistate da Roma ed entro settembre 2021 potranno vaccinarsi la maggior parte degli italiani intenzionati a farlo. Nella conferenza stampa del giovedì, presso la sede di Invitalia a Roma, il commissario Domenico Arcuri traccia le prime tappe del piano allo studio per quella che definisce “la più grande campagna di somministrazione di vaccini che si ricordi”.
Si partirà con il vaccino Pfizer-BionTech, il primo ad essere immesso sul mercato, ma nel corso del 2021 ne arriveranno altri con diverse caratteristiche di conservazione e somministrazione. Il vaccino non sarà obbligatorio, ma non è esclusa una qualche forma di ‘patentino di immunità’. Non è ancora chiaro il numero di dosi necessarie, ma Arcuri assicura che “una parte importante della popolazione sarà vaccinata entro il terzo trimestre del 2021”, e aggiunge: “Dobbiamo essere in grado di vaccinare ogni italiano che lo vorrà”.Il prodotto Pfizer consta di due dosi per paziente, da iniettare a distanza di 21 giorni: le 3,4 milioni di fiale saranno dunque a disposizione di 1,7 milioni di persone e la priorità verrà data al personale sanitario, perché più esposto, e successivamente agli anziani, perché più fragili.
“Il mio auspicio, che non è una previsione – sottolinea Arcuri – è che la quantità di vaccini che arriverà nel nostro Paese sarà crescente e permetterà nel corso del 2021 la somministrazione su larga scala”. Pfizer, che produce il vaccino con la tedesca BioNTech, afferma di essere in grado di fornire 50 milioni di dosi entro il 2020 e 1,3 miliardi entro il 2021, dopo il nulla osta delle agenzie di regolamentazione, statunitense prima ed europee poi. Le dosi saranno vendibili solo quando la sperimentazione clinica del vaccino si concluderà con l’approvazione delle agenzie che, considerata la situazione di emergenza, lavorano su tempi rapidi.Il vaccino è stato testato su volontari di età compresa tra i 16 e gli 85 anni e ha evidenziato un’ottima risposta immunitaria già dopo la prima somministrazione.Complessa la conservazione, perché le fiale vanno mantenute ad una temperatura di -75 gradi e possono essere conservate in frigorifero, tra i 2 e gli 8 gradi, per soli cinque giorni prima dell’utilizzo. Proprio per questo sarà l’azienda stessa a occuparsi del trasporto fino ad ognuna delle strutture di stoccaggio indicate dalle Regioni.
Nel frattempo stamane è stata diffusa la notizia che la Ue potrebbe pagare oltre 10 miliardi di dollari per assicurarsi centinaia di milioni di dosi dei vaccini sviluppati da Pfizer-BioNTechi e CureVac. Lo rivela la Reuters, citando un funzionario Ue coinvolto nei negoziati per l’accordo. Secondo la fonte, Bruxelles paghera’ 15,50 euro per una dose di vaccino Pfizer e 10 euro per quello di CureVac. Il vaccino contro il coronavirus potrebbe essere approvato dall’Ue a dicembre prossimo o “molto presto dopo la fine dell’anno”. In seguito, “inizieranno naturalmente le vaccinazioni”. E’ quanto dichiarato dalla cancelliera tedesca, Angela Merkel, nella serata di ieri 19 novembre, al termine del Consiglio europeo in videoconferenza dedicato all’emergenza Sars-Cov2. Merkel ha aggiunto: “Si deve dire che le notizie di questi giorni rendono molto ottimisti circa lo sviluppo di un vaccino”. Sulla questione e’ intervenuta anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen Come riferisce il quotidiano “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, von der Leyen ha comunicato che secondo l’Agenzia europea per i medicinali (Ema), le immunizzazioni contro il Covid-19 sviluppate da Pfizer con Biontech e da Moderna potrebbero ricevere l’autorizzazione condizionata al commercio nella seconda meta’ di dicembre, “se tutto andra’ avanti senza problemi”.
“L’Agenzia europea per le medicine (Ema) ci dice che una sua autorizzazione alla commercializzazione condizionata per i vaccini di BioNTech e Moderna potrebbe arrivare nella seconda metà di dicembre, se tutto procede ora senza nessun problema”. Lo ha detto la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, al termine della videoconferenza di ieri sera fra i capi di Stato e di governo dell’Ue, dedicata in gran parte alla discussione sulla risposta alla seconda ondata della pandemia di Covid-19. “E’ il primissimo passo per poter andare sul mercato” per le due case farmaceutiche, ha precisato von der Leyen. In più, ha avvertito la presidente della Commissione, “all’inizio avremo solo dei piccoli numeri” nelle dosi del vaccino che saranno disponibili, mentre “i grandi numeri arriveranno più tardi, questo deve essere tenuto presente”. “Questo spiega perché – ha continuato – abbiamo chiesto agli Stati membri che sviluppino dei piani di vaccinazione, sulla base del modello fornito dalla Commissione. La raccomandazione è che si dia la precedenza ai lavoratori della sanità, a chi svolge lavori essenziali, agli anziani, ai pazienti con comorbidità”. La presidente della Commissione ha poi risposto a una domanda sulla fornitura di vaccini dalla Russia all’Ungheria, che non sono passati dalla procedura di autorizzazione dell’Ue. “Non ne abbiamo parlato durante la videoconferenza con i leader”, ha detto, ma, ha osservato “la vaccinazione è una questione di sicurezza e di fiducia. E ci sono sicurezza e fiducia solo se c’è trasparenza sui dati riguardanti lo sviluppo del vaccino, e cu come sono stati condotti i test clinici. Perciò penso – ha sottolineato – che sia della massima importanza il fatto che qualunque vaccino venga usato sia stato sottoposto alla procedura di autorizzazione dell’Ema, in piena trasparenza. Questo crea fiducia e garantisce la sicurezza”, ha concluso.
Articolo pubblicato il giorno 20 Novembre 2020 - 08:49