La Camera dei deputati ha approvato il testo unificato della proposta di legge contro l’omofobia, con 265 voti favorevoli, 1936 contrari e 1 astenuto. Il testo passerà ora all’esame del Senato, dopo un lungo iter durato un anno, fortemente contrastato dall’opposizione e soggetto a continue modifiche in seguito a una difficile mediazione all’interno della maggioranza.
Il testo interviene sugli articoli 604-bis e 604-ter, con lo scopo di aggiungere alle discriminazioni per motivi raziali, nazionali, etnici e religiosi anche azioni discriminatorie basate sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere e sulla disabilità.
La proposta di legge prevede, inoltre, l’istituzione della Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, che potrà essere celebrata il 17 maggio di ogni anno, prevedendo iniziative nelle scuole di ogni ordine e grado.
L’iter della proposta è stato caratterizzato da un percorso disseminato di ostacoli, sin dalle prime sedute in Commissione Giustizia. Numerosi scontri si sono avuti in Aula, sede in cui l’opposizione ha più volte definito il provvedimento lesivo della libertà, rivolgendo alla maggioranza l’accusa di voler introdurre nell’ordinamento “il pensiero unico” e dimostrando quanto l’opinione su tale tema sia di gran lunga distante dall’essere unanime.
I fatti di cronaca hanno dimostrato, purtroppo, con preoccupante frequenza la necessità di colmare un vulnus normativo, seppure a gran voce vi sia chi considera tale proposta di legge non necessaria, inopportuna, lesiva della libertà d’espressione. Il paradosso raggiunto in nobili sedi di giusto e sano confronto, hanno però risvegliato gli animi di chi ha creduto che con il tempo, il nostro Paese fosse pronto a difendere, senza alcuna necessità di una legge, coloro che hanno scoperto, con amarezza, il sapore della discriminazione per il proprio orientamento sessuale o per la propria identità di genere.
Per quanto si provi a nascondere l’omofobia sotto il velo della libertà d’opinione, ciò che l’istituzione di una giornata contro questo tipo di discriminazioni potrà trasmetterci, così come le iniziative nelle scuole, è la consapevolezza che l’omofobia viola la dignità umana, lede il principio di eguaglianza e comprime la libertà e gli affetti delle persone.
Marco Barbato
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